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Caos grazie a Tributi Italia, nessun risarcimento per il Comune di Nettuno

Il Comune di Nettuno non sarà risarcito per le spese sostenute nella gestione dei tributi comunali dopo essere stato travolto dallo scandalo Tributi Italia e della Nettuno

Il comune di Nettuno

Il Comune di Nettuno non sarà risarcito per le spese sostenute nella gestione dei tributi comunali dopo essere stato travolto dallo scandalo Tributi Italia e della Nettuno servizi. Il commissario straordinario della spa, posta in amministrazione straordinaria, Luca Voglino, è stato assolto dalla Corte dei Conti. La società, socio privato della Nettuno Servizi e finita al centro di numerose inchieste in diversi centri italiani, accusata di aver fatto perdere una montagna di denaro agli enti pubblici, ed anche dopo essere finita fuori gioco avrebbe continuato a creare enormi problemi alla città del Tridente non consegnando i documenti e i dati relativi alle posizioni tributarie dell’Ente. In Comune a Nettuno si sono infatti trovati alle prese con il problema dell’assenza di documenti relativi al contenzioso tributario e per sapere a quali cittadini dovevano essere inviati gli avvisi di accertamento, perché morosi. Il Comune ha più volte chiesto al commissario straordinario Voglino il database senza amai ottenere nulla. L’unica documentazione in possesso dell’Ente era quella ottenuta dalla Procura di Velletri nel 2010, sequestrata dagli inquirenti nel corso delle indagini. Mancavano i documenti sull’attività svolta successivamente dalla società. Tra il 2011 e il 2013 le richieste dell’ente sono cadute nel vuoto e alla fine il Comune ha segnalato la vicenda alla Procura contabile. Gli inquirenti hanno delegato le indagini alla Guardia di finanza, convincendosi infine che il commissario straordinario fosse responsabile di un danno erariale da 26.760 euro. L’ente locale, per evitare che alcune somme cadessero in prescrizione, a partire dal 2012 aveva infatti inviato 15.623 avvisi di accertamento. Molti cittadini avevano però dimostrato di aver pagato regolarmente e il Comune aveva così dovuto annullare 4.783 avvisi. Solo nel dicembre 2014 Tributi Italia ha consegnato all’ente la documentazione e quel ritardo, secondo gli inquirenti, ha comportato le spese per l’inutile invio degli accertamenti rivelatisi poi sbagliati. Voglino è stato quindi mandato a giudizio, ma la difesa ha sostenuto che colpa dell’accaduto sarebbe stata dello stesso Comune, che poteva gestire la vicenda in altro modo, che il socio privato non poteva rispondere in quella misura per la società mista di cui era parte e che molti erano stati i problemi a cui il commissario aveva dovuto far fronte. I giudici hanno quindi ora ritenuto che, “visto che le condotte contestate non appaiono inequivocabilmente espressive di colpa grave”, non è possibile ritenere il commissario responsabile di danno erariale. Assoluzione dunque per Voglino e il Comune di Nettuno condannato anche a pagare le spese.