Home Cultura e Spettacolo “Educare al paesaggio e al patrimonio culturale”, l’incontro ad Anzio

“Educare al paesaggio e al patrimonio culturale”, l’incontro ad Anzio

Il Museo Civico Archeologico di Anzio torna con le sue iniziative culturali. Lo scorso 27 settembre si è svolta l’iniziativa intitolata

di Mirko Piersanti
Il Museo Civico Archeologico di Anzio torna con le sue iniziative culturali. Lo scorso 27 settembre si è svolta l’iniziativa intitolata “Educare al paesaggio e al patrimonio culturale” , un progetto che ha coinvolto tanti ragazzi, numerosi cittadini anziati e appassionati di storia e ambiente. Alle 10 presso Villa Sarsina gli studenti delle quattro classi del Liceo Artistico di Anzio sono stati accolti presso la sala del consiglio comunale. Ad attenderli c’erano il sindaco di Anzio Candido De Angelis e l’assessore alla cultura Laura Nolfi, il funzionario Mibac Riccardo Brugnoli, della direzione generale archeologia Belle Arti e Paesaggio e Filippo Valenti, membro Legambiente Circolo “ Le Rodini” Anzio- Nettuno. Ma questa iniziativa non era rivolta soltanto ai giovani studenti, ma anche ai più grandi. Nella stessa giornata infatti, intorno alle 16, si è svolto un incontro presso il Museo Civico Archeologico in cui erano presenti anche il funzionario Mibac Riccardo Brugnoli, della direzione generale archeologia Belle Arti e Paesaggio e Gabriele Siracusano, membro Legambiente Circolo “ Le Rodini” Anzio-Nettuno. Come hanno precisato i relatori il concetto di paesaggio può assumere dei significati diversi a seconda del contesto storico-culturale in cui si colloca il concetto. La tutela del paesaggio avviene grazie a delle leggi che risalgono addirittura al 1939, quando ancora non era nata l’attuale Repubblica italiana. “ Quelle leggi però rimasero nel nostro quadro normativo – ha affermato Riccardo Brugnoli – noi funzionari del Ministero le abbiamo attuate per tantissimi decenni, sono state proprio queste leggi storiche a formare l’ossatura della normativa sulla tutela. Il paesaggio per molto tempo è rimasto legato al concetto di estetica crociana, quindi associato alla nozione di bellezza non solo ambientale, ma che storico- archeologica. Il paesaggio però era legato anche a un altro concetto, ovvero quello di panorama che si rifaceva a sua volta al pensiero sull’estetica filosofica di Benedetto Croce. La cultura estetica filosofica deriva dall’esperienza prediletta a livello storico del Grand tour dove nel 1700 – 1800 le scuole con il Grand tour formavano i ragazzi che appartenevano alle classi aristocratiche. Tutt’ora abbiamo conservato dei dipinti che si riferiscono alle scuole del Grand tour in cui vengono rappresentati dei panorami che in quell’epoca venivano documentati attraverso quell’iconografia che è stata conservata fino ai tempi nostri”. Tutelare il paesaggio è un dovere non soltanto delle istituzioni ma anche dei cittadini, per questo è importante continuare quel lungo e complesso di educazione e di sensibilizzazione mirato alla cura e alla valorizzazione della natura e delle ricchezze storiche, artistiche, archeologiche e culturali non solo locali ma anche nazionali. Lo stesso Brugnoli in questa occasione ha  mostrato anche altre immagini di veri e propri casi in cui in Italia gli ambienti naturali sono stati danneggiati gravemente dai noti ecomostri. Si tratta di costruzioni per la maggior parte di grandi dimensioni e irregolari che non solo hanno distrutto aree verdi ma sono state anche un esempio di come sprecare il denaro pubblico. Terminato l’intervento di Riccardo Brugnoli, i presenti hanno assistito alle spiegazioni di Gabriele Siracusano sul paesaggio naturale di Tor Caldara, il suo bosco, la macchia mediterranea e il suo ambiente dunale. Tor Caldara per anni è stata una tappa fissa per molti cittadini e turisti che desiderano trascorrere una bella giornata di sole a contatto con la natura e per ammirare le sue numerose  piante. Oltre all’analisi della vegetazione di Tor Caldara, i partecipanti in questa occasione hanno appreso anche quei fatti storici che riguardano l’epoca romana e le torri di avvistamento che sono state costruite per difendere i confini da attacchi nemici come quelli dei Saraceni. La manifestazione è stata un successo, merito della professionalità di tutti i relatori e di Giusy Canzoneri, responsabile del Museo Civico Archeologico di Anzio, che è stata la vera e propria ideatrice di questa iniziativa.