Home Cultura e Spettacolo “The Great Journey”, il cortometraggio di fantascienza girato ad Anzio

“The Great Journey”, il cortometraggio di fantascienza girato ad Anzio

“The Great Journey”. Questo è il titolo del secondo corto di fantascienza creato da Fabio Salvati, 51 anni, e Armando

di Mirko Piersanti
“The Great Journey”. Questo è il titolo del secondo corto di fantascienza creato da Fabio Salvati, 51 anni, e Armando Basso, 31 anni,  uscito nel 2016 e che con il tempo ha riscosso un grande successo non solo in Italia ma anche all’estero. “La trama di questo film non è molto semplice – ha raccontato Armando Basso – The Great Journey ha tanti significati e tante allegorie. Le apparenze ingannano, il mondo in cui viviamo e in cui cresciamo, la nostra famiglia e tutto ciò che a noi sembra normale all’improvviso ci crolla sui piedi, crediamo che tutto sia solido, in realtà è tutto finto, tutto è una maschera”. Questo corto racconta di agenti governativi che prelevarono un neonato da una casa, dopo questo fatto il bambino trascorse una vita non felice, chiuso in una casa, senza avere contatti con gli altri e con il mondo circostante. Costretto ad un incessante addestramento, il ragazzo subì un incidente che gli cambierà la vita. Questa opera firmata da Salvati e Basso è un corto che dura trentasette minuti, ha delle scene che sono state girate nei pressi di Tor Caldara ad Anzio, è ambientato in un futuro molto lontano e in una Terra diversa da quella in cui noi attualmente viviamo. “Fabio Salvati ha avuto l’idea principale della storia, poi insieme abbiamo fatto tutto il resto – ha continuato Armando Basso – noi abbiamo già fatto un cortometraggio insieme e si intitola “The Last Glow”, anch’esso è di fantascienza ed è uscito nel 2015”. Il primo cortometraggio di questa coppia di registi non solo ha avuto il privilegio di avere una nomination al David Di Donatello, ma ha ricevuto anche tre premi americani molto importanti che sono il Los Angeles Independent Film Festival, Los Angeles CineFest e Best Shorts Competition. “The Great Journey invece ha ricevuto il premio per la miglior regia e miglior cortometraggio dell’anno italiano all’Oniros di Aosta, un festival internazionale – hanno raccontato i registi – a questa manifestazione hanno apprezzato il nostro stile di controtendenza italiano, cioè noi andiamo completamente controcorrente rispetto alla narrativa e alla tipologia di spettacolo e di cinema che si fa in Italia. Abbiamo un narrativa e un taglio molto tecnico ma moderno, il protagonista della storia è stato interpretato da Flavio Annibali, lui è un prestigiatore che ha partecipato al programma “Tu si que vales” arrivando fino alla semifinale. Lo vedemmo una sera in televisione e il suo viso ci ha colpito perché aveva i caratteri giusti per fare il personaggio del corto, quest’ultimo doveva avere le somiglianze della madre”. Anche il corto “The Great Journey” ha vinto importanti premi internazionali come il Los Angeles Independent Film Festival e il Laiff August Awards per i migliori effetti speciali. Questi premi importanti sono la conferma che il percorso intrapreso dai due registi è quello giusto, entrambi hanno un amore per il cinema che viene da lontano. “La mia passione per il cinema è nata quando ero ancora piccolo – ha raccontato Armando Basso – io sono cresciuto a pane e Spielberg, oltre a questo sono stato anche un amante della pellicola. Da bambino inconsapevolmente giravo dei film, ricordo che un giorno giocando con le macchine facevo i campi, i controcampi, i primi piani e ingrandivo i dettagli della macchina, mi mettevo anche da altre parti del tavolo per fare altre inquadrature”. Proprio Armando Basso è stato colui che ha curato tutto l’apparato sonoro del corto. “Io ho cominciato con la televisione, mio fratello è Marco Salvati, un autore televisivo noto che fa il giudice del programma “Avanti un altro” – ha raccontato Fabio Salvati – ho cominciato come imitatore in Rai, in seguito ho cominciato a fare un po’ di televisione più importante. La mia passione per la fantascienza era però sempre forte, l’ho sempre nutrita, ho fatto in totale quattordici cortometraggi di fantascienza. La mia passione deriva da un background televisivo, sono cresciuto con Star Trek, la mia speranza è quella di fare un giorno un lungometraggio e trovare dei produttori interessati”.