Il ripetitore realizzato dalla H3g a Nettuno non rischia più di essere abbattuto. La battaglia legale è andata avanti per 12 anni nelle aule della giustizia amministrativa e, alla fine, il Tar del Lazio ha deciso e ha annullato il diniego all’installazione della stazione radio base espresso il 29 febbraio 2005 dal responsabile dell’ufficio comunale urbanistica. Lo stop era arrivato poiché l’area scelta dalla società di telefonia per costruire l’impianto non era tra quelle individuate dal Comune, con delibera di giunta del 2001, come idonee per i ripetitori. La H3g si è vista accogliere il ricorso in quanto gli impianti come quello di Nettuno sono per legge assimilati a opere di urbanizzazione primaria, devono essere collocati in modo “che sia assicurato un servizio capillare” e non possono essere confinati in aree troppo ristrette del territorio, come era accaduto nella città del Tridente (che in effetti non sempre gode di una buona linea). Il regolamento comunale prevedeva addirittura soltanto dieci siti tar quelli idonei creando dei veri e propri ‘buchi’ sul territorio. Nessun rischio demolizione dunque ma neanche il risarcimento, chiesto invece dal gestore. Il Tar del Lazio aveva infatti già sospeso la decisione del Comune e H3g che aveva costruito l’impianto non ha subito alcun danno.