Home Politica “Ripartiamo da quartieri”, successo per l’appuntamento a Falasche

“Ripartiamo da quartieri”, successo per l’appuntamento a Falasche

"Grande partecipazione per l'evento 'ripartiamo dai quartieri', tenutosi al parco Simonetta Colaceci

“Grande partecipazione per l’evento ‘ripartiamo dai quartieri’, tenutosi al parco Simonetta Colaceci  in via jenne alle Falasche, in cui è stata esposta e spiegata dall’architetto Paolo Prignani la mostra sulla Vignarola ed è stato proiettato il documentario amatoriale ‘La straordinaria storia di Lavinio’ curato dalla professoressa Maria Antonietta Lozzi Bonaventura”. Lo annunciano in una nota stampa i delegati di Alternativa per Anzio rappresentati in consiglio comunale da Luca Brignone.

“Vorremmo ringraziare – aggiungono – tutte le persone che sono venute, che ci hanno ringraziato, chiesto spiegazioni, incoraggiato ecc., ringraziamo in particolare i colleghi consiglieri Lina Giannino e Flavio Vasoli che sono venuti ad ascoltare: condizione necessaria per qualsiasi confronto serio e utile. La proiezione di un documentario su Lavinio alle Falasche potrebbe sembrare una contraddizione, ma in realtà è stata una scelta fortemente voluta, al fine di creare una rete tra tutti i quartieri della nostra città e riaccendere l’attenzione su tutte le parti del territorio spesso dimenticate e abbandonate. Rilanciamo a questo proposito l’appello della professoressa Lozzi, che ha invitato tutti, da tutte le parti della città, a collaborare per la realizzazione di un unico grande lavoro sul territorio sulla linea di quello fatto per Lavinio: chiunque abbia materiale, storie, esperienze da raccontare, voglia di lavorare in tal senso, può contattarci per collaborare. O sulla email istituzionale del nostro consigliere “luca.brignone@comune.anzio.roma.it”, o sulla quella del nostro gruppo “alternativa.anzio@gmail.com”, o direttamente sulla pagina facebook della professoressa Maria Antonietta Lozzi. Conoscere la storia di un territorio è a nostro parere una condizione necessaria per poter immaginare un modello di sviluppo alternativo a quello attuale, orientato alla sola ricerca di profitto che cancella storie, memorie, identità”.