E’ stato un incontro partecipato quello di ieri sera a Nettuno, organizzato dagli ex assessori della giunta 5 stelle di Nettuno Daniele Mancini, Stefano Pompozzi, Nanda Salvatori, Simona Sanetti e Guido Fiorillo. Erano presenti anche gli ex consiglieri Daniela De Luca, che al Pua aveva lavorato insieme al Pompozzi, e Simonetta Petroni, coinvolta nel nuovo progetto civico. Al Forum hanno preso parte diversi esponenti dell’Associazione balneari, ma anche alcuni delegati delle spiagge libere in concessione. Ad illustrare la questione l’ex assessore Mancini, che ha fatto presente come il Comune stia portando avanti un progetto di Sua, dimenticando le linee guida e il lavoro svolto prima della caduta dell’Amministrazione, in cui erano stati messi in atto meccanismi di salvaguardia delle concessioni. Ad entrare nel merito l’architetto Stefano Pompozzi. “Dagli anni 80 – ha spiegato – la città paga il prezzo dei limiti di non avere il Pua, bisogna quindi farlo ma come? E’ necessario rispettare una quota percentuale tra spiagge libere e in concessione e oggi si rischia di perdere quote attuali a causa della particolare situazione che vive Nettuno. Per evitarlo abbiamo chiesto alla Regione di inserire le spiagge del poligono tra quelle libere. In questo modo non solo si salvaguardano le concessioni esistenti, ma se ne potrebbero assegnare altre liberando il Comune dei costi del salvataggio. Ora – spiega Pompozzi – abbiamo notizia che non si stia seguendo questo percorso e sarebbe un peccato arrivare a perdere almeno il 10percento delle spiagge in concessione penalizzando gli operatori ma anche i fruitori. Ora cercheremo di intervenire, anche con le Associazioni per fare chiarezza su questa questione”.
“Vorremmo scrivere insieme ai balneari questo punto dell’Agenda partecipata – aggiunge Mancini – per indicare all’Amministrazione soluzione utili da parte di chi vive direttamente il problema. Abbiamo anche notizie che i rilievi tecnici possono essere forieri di impugnazioni e ricorsi e questo sarebbe pessimo. E se non si trova un accordo si rischia che la Regione decida per noi senza neanche conoscere territorio e realtà locale.
Il Poligono – sottolinea – è davvero spiaggia libera per il comune, con parcheggio comunale, bus navetta e pulizia a carico dell’Amministrazione, l’unione problema è che la convenzione si firma annualmente. Ci dispiacerebbe che venisse messo da parte un lavoro fatto con criterio magari per un dirigente che neanche ne parla col Commissario. Non vogliamo entrare nel merito umano e politico ma ci preme definire il percorso futuro per realizzare in modo propositivo e non polemico la soluzione tecnica migliore. E sono contento – ha aggiunto rivolto ad Ernesto Cassandra della Lega seduto in sala – che ci siano rappresentati di altre forze politiche pronte a discutere dei problemi della città”.
La convinzione degli ex assessori è che oggi il Comune stia lavorando ad un documento sterile che fotografa l’attuale situazione, con un taglio del 10per cento alle concessioni, che penalisti senza fare programmazione.
“Quando abbiamo studiato il nostro Pua c- ha aggiunto Mancini – ci siamo messi dalla parte dei balneari e ci siamo chiesti come si arrivi alla sostenibilità di una spiaggia. Quanto litorale serva, ma anche i costi e i servizi da rendere. Un limite minimo va stabilito per garantire la sostenibilità dell’impresa. Molte spiagge sono già al limite come potranno andare avanti con i tagli? Le spiagge libere poi sono ingestibili per il comune. Per questo collaborare con gli operatori è essenziale per trovare soluzioni”. Non è poi mancata una polemica sulla data di assegnazione delle concessioni triennali, che sono state affidate il 29 luglio con un ritardo pesante, che di fatto annulla il primo anno di assegnazione.
“L’assegnazione a luglio è incredibile – spiega Mancini – avevamo dato l’indirizzo a febbraio assurdo. Questo rappresenta un fallimento del comune perché le spiagge non saranno davvero fruite per tre stagioni e già sappiamo che non ci sarà proroga. Per il futuro faremo le cose per tempo sperando che uffici e dirigenti ci seguano”.
Quindi, i presenti hanno chiesto di partecipare al forum che si riunirà a breve.
“A Nettuno il Pua mai visto – ha detto Marco Belleudi dei Balneari – anche per questo siamo sempre stati più lenti della concorrenza dei comuni intorno a noi. Se nel 2000 venivano qui da Roma e da tutta Italia oggi siamo fermi non vengono neanche i vicini. Le acque mai curate hanno danneggiato molti operatori e anche proposte di investimento degli operatori per chiudere il fosso Loricina sono rimaste inascoltate. Oggi è un’impresa impossibile gestire la situazione poiché il mare è vietato e i servizi sono negati dall’assenza di regole. Poi si aggiunga il fatto che la città non offre nulla neanche in termini di programmazione estiva e si capisce la crisi di questa stagione per come ce la raccontano le poche persone che ancora vengono al mare. Il Pua serve ma non basta, ci vogliono ragionamenti complessivi sul turismo”.
“Vogliamo creare un prodotto turistico complessivo da offrire ai cittadini – ha detto Mancini – lo avremo presentato un poi alla volta, ma stiamo parlando ed è giusto dirlo. Il Pua è un’urgenza per evitare imposizioni da altri enti, per questo avvieremo un forum tecnico. Voglio annunciare subito che vogliamo creare delle consulte cittadine con i rappresentati di interesse di ogni settore che ci aiuteranno a stilare il programma per le cose da fare subito e anche a medio e lungo periodo. Chiederemo a chi è qualificato di contribuire all’indirizzo programmatico a dettare agenda e tempistiche. L’evento del 2 settembre insegna – conclude Mancini riferendosi al successo del Wine festival – è stato bellissimo ma se lo faceva il Comune sarebbero state polemiche. Per questo bisogna sempre coinvolgere tutte le parti in causa. Per il turismo commercio, albergatori e ristoratori”. “Complimenti per l’iniziativa – aggiunge Perin titolare di uno stabilimento a Cretarossa – per la prima volta a settembre si parla di futuro non è mai accaduto prima. Magari non siamo d’accordo ma solo discutere è già positivo anzi essenziale. Ora dobbiamo parlare col Dirigente e bloccare una situazione che non ci piace e che potrebbe essere chiamato a pagare se dovesse imporre dei tagli alle concessioni. Parliamo con competenza, questo è un passaggio anche politico, senza le categorie non vanno lontano”. Quindi i presenti hanno continuato a discutere di iniziative e progetti e futuri incontri su un tema importante fulcro dello sviluppo turistico di una città che ha tanto da offrire ma nessuna visione turistica.
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