Revocare la cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini dalla città di Anzio e, forse, anche da quella di Nettuno.
È questo uno degli obiettivi che intende perseguire l’Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia – di Anzio e Nettuno, i cui referenti hanno convocato una conferenza stampa per la giornata di oggi alle 17.30 durante la quale, tra gli altri punti all’ordine del giorno, esporranno le loro proposte proprio in tema di benemerenze. I fatti risalgono, per la città di Anzio, al 1924. In quell’anno l’amministrazione comunale dell’epoca decise di nominare il Duce, da meno di due anni alla guida del Governo italiano, cittadino onorario. E nello stesso anno dovrebbe aver fatto la stessa cosa anche Nettuno, ma a causa della perdita dei documenti anteguerra, del fatto non si ha certezza.
L’Anpi poi chiede il conferimento della cittadinanze onorarie per il Comune di Nettuno a Giorgio Senise, figlio dei Coniugi Senise che durante la Seconda guerra mondiale hanno protetto la famiglia ebraica Terracina e per questo sono stati riconosciuti “Giusti tra le nazioni”, e a Celeste Terracina, perseguitata da tedeschi e fascisti per la sua fede religiosa e protetta proprio dalle azioni della famiglia Senise.
Ma anche il Conferimento dell’attestato di pubblica benemerenza ad Adele Di Consiglio, cittadina di Anzio, anch’essa perseguitata da fascisti e nazisti durante il fascismo e la Seconda guerra mondiale.
La data scelta per la conferenza stampa, 5 settembre, vuole essere simbolica – si legge nella nota stampa dell’ampi – in quanto esattamente 80 anni prima, il 5 settembre 1938, fu emanato il Provvedimento per la difesa della razza nella scuola, che vide direttamente interessate le bambine dell’epoca Adele Di Consiglio e Celeste Terracina.
Alla conferenza stampa interverrà Paola Fumi, segretaria della sezione Anpi “Mario Abruzzese e Vittorio Mallozzi” di Anzio-Nettuno.