Home Politica Frattura nel Pd di Anzio, mezzo partito diserta la Festa dell’Unità

Frattura nel Pd di Anzio, mezzo partito diserta la Festa dell’Unità

"I membri del direttivo del Pd di Anzio Palomba, Andreacchio, Cupelli, Lo Fazio, Colelli, Sugamosto, Papa, Del Vecchio ed il consigliere Giannino del PD di Anzio

La sede del Pd di Anzio

“I membri del direttivo del Pd di Anzio Palomba, Andreacchio, Cupelli, Lo Fazio, Colelli, Sugamosto, Papa, Del Vecchio ed il consigliere Giannino del PD di Anzio in rappresentanza anche di numerosi iscritti hanno comunicato, loro malgrado, al coordinatore del partito di Anzio ed al segretario provinciale le ragioni politiche della loro non partecipazione al direttivo del 29 agosto ed all’appuntamento della Festa dell’Unita’ del 5-8 Settembre prossimo”. Con una nota stampa ufficiale, quindi, diventa reale la spaccatura profonda all’interno del Pd che i più attenti osservatori avevano potuto notare ormai da settimane. Si arriva a dei gesti ufficiali ed eclatanti, dopo i comportamenti tenuti dai vertici del Partito nelle scorse settimane. Non si può dimenticare che gli stessi che oggi firmano questo documento, avevano convocato un Direttivo per discutere dell’esito delle elezioni comunali e, arrivati in sede, hanno trovato la porta chiusa e la serratura cambiata. Il Segretario Federici ha detto, in un primo momento, che aveva trovato una chiave spezzata nella porta, ma è stato il comportamento successivo a rendere chiare le sue intenzioni: fuori tutti i dissenti, anche dalla sede. Le chiavi sono rimaste nelle sole mani del Segretario che si è autoproclamato unico custode della struttura.

“A tal proposito – ribadiscono i dissidenti – nonostante gli impegni assunti nell’ultima riunione dal coordinatore con il segretario provinciale a tutt’oggi sono stati completamente disattesi. In particolare si è riscontrata l’indisponibilità e l’impossibilità di far poter svolgere un’assemblea degli iscritti e simpatizzanti sull’analisi del voto per comprendere come il PD di Anzio sia stato relegato ad un misero 6,7% (la media del PD nell’area metropolitana come sai è stata di oltre il 15%) e la candidatura del sindaco proposto dal nostro ha raccolto soltanto il 9%(la media dei candidati sindaci nell’area metropolitana è stata di oltre il 35%) ed il conseguente isolamento politico. Si è inoltre ricordato e ribadito con nettezza che il Partito Democratico si fonda sulla partecipazione plurale e democratica e non si basa certamente su norme relative alle società per azioni o a quelle dei condominii dove la maggioranza semplice (ed a volte non basta perché serve quella qualificata) possa ignorare diverse ma legittime posizioni o punti di vista. Si ribadisce altresì la disponibilità già espressa al segretario provinciale ed al coordinatore di poter cooperare quando i motivi ostativi verranno rimossi”. Una spaccatura quindi, ma non un divorzio, in attesa che chi oggi è alla guida del Pd ritrovi la ragionevolezza e torni ad un comportamento e confronto democratico con il Direttivo.