E’ stata annullata dal Tar del Lazio l’esclusione della ditta “Manò” dal bando di gara per la gestione delle spiagge libere di Nettuno della durata di tre anni (che visto i ritardi dell’assegnazione possono considerarsi al massimo due e mezzo). Il provvedimento di assegnazione del Comune è stato impugnato dalla titolare dell’azienda Manuela Galeone. La “Manò” era stata esclusa alla luce di una contestazione del 2016, quando la guardia costiera di Anzio aveva contestato alla ditta una violazione al codice della navigazione, per il preposizionamento delle attrezzature balneari. L’esclusione per tale ragione è stata considerata eccessiva dall’imprenditrice e ora anche dai giudici amministrativi romani. Per il Tar, in casi del genere è necessario valutare la gravità dell’inadempienza e nel caso della “Manò” tutto sarebbe nato anche dall’intento degli operatori balneari di agevolare la fruizione della spiaggia che avevano in concessione da parte dei disabili. Accolto il ricorso, l’esclusione dal bando di gara della ditta è stata così annullata e il Comune di Nettuno è stato anche condannato a pagare duemila euro di spese legali alla ricorrente.