L’ex Presidente della Commissione urbanistica di Nettuno Laura Pizzotti, eletta in consiglio sotto il simbolo del Movimento 5 stelle, nei giorni scorsi è stata ricevuta dal commissario prefettizio del Comune di Nettuno Bruno Strati, che è alla guida dell’ente dopo la sfiducia incassata dal Sindaco grillino Casto. Argomento dell’incontro la Variante urbanistica della zona Le Vele a Nettuno. L’ex consigliere Pizzotti ha chiesto al Commissario di rivedere la variante che, a suo dire, è stata realizzata a sua insaputa e all’insaputa dei consiglieri grillini. A quanto pare (da dichiarazioni alla stampa) anche l’ex Sindaco Casto era all’oscuro dei fatti di quella che è stata presentata come una manovra della ex giunta a 5 stelle, per riversare una colata di cemento su via La Malfa. Una versione smentita dai documenti pubblicati sull’Albo pretorio del comune. E smentita anche dall’ex assessore all’Urbanistica che in un lungo post dice la sua. Iniziamo dai fatti. Il 31 luglio il consiglio comunale di Nettuno ha deliberato la revoca della precedente variante e l’affidamento di nuovo incarico per trovare soluzioni alternative. Al consiglio erano presenti tutta la giunta 5 stelle, il Sindaco Casto, il consigliere e Presidente della Commissione urbanistica Pizzotti e tutti i 5 stelle ad esclusione di Mauro Rizzo e Diego Tortis. Per l’opposizione erano assenti Eufemi, Caponi e D’Angeli. Tutti hanno votato a favore della revoca della Variante e dell’assegnazione del nuovo incarico con votazione palese e per alzata di mano (in foto l’originale della deliberazione), tranne il consigliere di opposizione Menghini. Una cosa sembra quindi certa: l’ex consigliere Pizzotti e l’ex Sindaco sapevano bene dell’affidamento di incarico della Variante che hanno approvato.
A dire la sua anche l’ex assessore Stefano Pompozzi. “Credo sia il momento di fare un po’ di chiarezza. Durante l’amministratore a 5 stelle – spiega – è stata approvata la variante urbanistica non sostanziale al progetto dell’Ins che era stato adottato dall’amministrazione Chiavetta ed approvato in Regione. In merito invece al blocco della Variante di Via La Malfa descritto nell’articolo stiamo parlando di pura fantasia. La Variante di Via La Malfa era già stata predisposta dalla precedente amministrazione ed adottata in consiglio comunale a seguito di ricorso al Tar vinto da un proprietario e della nomina di un Commissario ad acta della Regione Lazio. Successivamente sono stati presentati altri ricorsi al Tar per l’inadempienza del comune. Al fine di porre rimedio alla situazione ed evitare condanne a carico del comune stesso, e per cercare di risolvere il problema del parcheggio (inesistente) del Teatro Comunale di prossima realizzazione, e’ stato deciso di revocare la variante adottata e dare incarico all’ufficio tecnico di redigere una nuova variante. Chi ha deciso? La Commissione Urbanistica (Presidente Laura Pizzotti ndr) ed il Consiglio Comunale che sembra abbiano dimenticato tutto. Inoltre la variante permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema del mercato comunale che verrebbe spostato su una strada larga quanto Via La Malfa e parellela ad essa che negli altri giorni servirebbe da parcheggio di scambio con il centro. Pertanto l’ufficio tecnico ha predisposto la bozza di variante (SENZA DESTINAZIONI URBANISTICHE, SENZA INDICI EDIFICATORI), che ho personalmente mostrato all’ex sindaco alla presenza della Giunta. Il passaggio successivo (se l’amministrazione non fosse caduta) sarebbe stato la illustrazione ai Consiglieri comunali della bozza elaborata per discuterne i contenuti anche perché sono i soli a doverla votare e poter approvare in consiglio comunale. Quindi la domanda sorge spontanea……bloccare cosa?”. Non solo. L’ex assessore il 22 gennaio scorso, quando la maggioranza 5 stelle era in carica, inviò un mail a tutti i consiglieri a 5 stelle per chiedere loro un incontro in cui illustrare la variante che oggi alcuni fanno finta di non conoscere (mail che abbiamo in copia). All’incontro presero parte solo 4 consiglieri 5 stelle. Gli altri avevano certamente di meglio da fare ma nel successivo consiglio comunque votarono per l’incarico a formulare la nuova variante. Anche i titolari del Centro Le Vele contestano la ricostruzione dei fatti degli ex 5 stelle e annunciano querela.