“Ritorna alla ribalta l’annoso problema della “convenzione Puccini”. Cerchiamo di far capire agli elettori, in parole semplici, di cosa si tratta”. Lo scrive in una nota stampa il consigliere comunale di Anzio Lina Giannino, eletta con il Pd.
“La tenuta Puccini è quella splendida area verde situata sulla Ardeatina di fronte alla Riserva Regionale Tor Caldara con una leggera collinetta in cima alla quale c’è un gruppo di alberi che circondano con la loro chioma un antico e vetusto casale. Orbene, i proprietari della tenuta fecero la richiesta (tramite una variante di Piano Regolatore molto opinabile) di edificare per un totale di 380.000m cubi destinate a villette, alberghi e strutture recettivo-turistiche. Per tale concessione, i proprietari stipularono con il comune una convenzione con la quale cedevano alla Città di Anzio 60 ettari da destinarsi a verde pubblico. La convenzione fu accettata, ma ben presto si affacciò una nuova richiesta (sempre da parte dei proprietari) di spalmare le attività turistiche (150m.cubi) su quattro punti della tenuta e non piu su un unico polo, come era in origine. Lo scempio nello scempio. Il cambio di destinazione venne approvata dal sindaco Bruschini con una delibera di Giunta che diceva si allo spacchettamento. Si doveva revocare quella delibera e cercare di salvare il salvabile. Cioè evitare il frazionamento del polo alberghiero su quattro fronti. I consiglieri di opposizione portano all’attenzione del neo sindaco De Angelis tale problema chiedendogli di mantenere cio che aveva promesso in campagna elettorale e cioè la revoca della Delibera Bruschini, ma il colpo di scena arriva durante la seduta del Consiglio del 23 luglio scorso in cui il sindaco e i consiglieri della maggioranza votano in modo uninominale contro tale mozione. Il sindaco motiva la sua scelta dicendo: “non firmerò mai una mozione presentata dalla minoranza”. Strana motivazione… Un sindaco smette di essere sindaco della ‘sua maggioranza’ nel momento della sua elezione e diventare ‘sindaco della città’. Pertanto ci si sarebbe aspettato un atto di salvaguardia per uno scorcio cosi bello di Anzio. Una seconda tesi (ancora piu interessante di quella del sindaco) ci e arrivata dal consigliere di maggioranza Marigliani, che cosi argomenta il suo voto: “mi spiace consigliera Giannino, ma l’area e privata e come tale va tutelata”. Urrà siamo arrivati al nocciolo della questione. Il Privato. L’interesse del privato viene anteposto all’interesse del pubblico. Il tavolino del Ristorante al porto che ‘cannibalizza’ il suolo pubblico ha la precedenza su un luogo di pregio come quello della ‘Vignarola’. Io credo che al consigliere Marigliani (geometra di professione) nessuno gli abbia spiegato che l’assise dove lui siede è l’assise della città e non dei singoli interessi privati. Ora lui difenderà il volere del privato nel suo studio di geometra ma non in Consiglio Comunale dove si dovrebbero difendere i diritti della collettività. Questa è la politica, dal greco Politiké che letteralmente significa “arte della guida alla citta”. Capisco che forse il consigliere Marigliani possa non conoscere il greco, ma almeno studiasse un po di piu il suo ruolo”.