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Variante urbanistica a Le Vele, smentite e querele per le dichiarazioni degli ex 5 stelle

Sono giorni che si discute della Variante urbanistica a Le Vele a Nettuno che, a detta dell'ex Presidente della Commissione

Il Centro commerciale Le Vele a Nettuno

Sono giorni che si discute della Variante urbanistica a Le Vele a Nettuno che, a detta dell’ex Presidente della Commissione Urbanistica Laura PIzzotti, consigliere a 5 stelle sfiduciata dai suoi stessi colleghi di Movimento insieme al Sindaco e all’assise, prevede una ‘colata di cemento’. Non solo, l’ex consigliere Pizzotti si spinge a dire che né lei né l’ex Sindaco erano informati della progettazione affidata lo scorso anno ad un esperto di settore. Sarebbe stata l’ex giunta dimissionaria ad organizzare la variante dei misteri alle spalle del primo cittadino distratto e dei consiglieri ignari. A fronte di accuse molto precise sono arrivate alla nostra Redazione delle precise risposte che negano, passo passo, tutti i dettagli forniti dalla Pizzotti e dagli ex 5 stelle. Il primo contributo lo fornisce l’ex assessore Stefano Pompozzi. “Credo sia il momento di fare un po’ di chiarezza. Durante l’amministratore a 5 stelle – spiega – è stata approvata la variante urbanistica non sostanziale al progetto dell’Ins che era stato adottato dall’amministrazione Chiavetta ed approvato in Regione. In merito invece al blocco della Variante di Via La Malfa descritto nell’articolo stiamo parlando di pura fantasia. La Variante di Via La Malfa era già stata predisposta dalla precedente amministrazione ed adottata in consiglio comunale a seguito di ricorso al Tar vinto da un proprietario e della nomina di un Commissario ad acta della Regione Lazio. Successivamente sono stati presentati altri ricorsi al Tar per l’inadempienza del comune. Al fine di porre rimedio alla situazione ed evitare condanne a carico del comune stesso, e per cercare di risolvere il problema del parcheggio (inesistente) del Teatro Comunale di prossima realizzazione, e’ stato deciso di revocare la variante adottata e dare incarico all’ufficio tecnico di redigere una nuova variante. Chi ha deciso? La Commissione Urbanistica (Presidente Laura Pizzotti ndr) ed il Consiglio Comunale che sembra abbiano dimenticato tutto. Inoltre la variante permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema del mercato comunale che verrebbe spostato su una strada larga quanto Via La Malfa e parellela ad essa che negli altri giorni servirebbe da parcheggio di scambio con il centro. Pertanto l’ufficio tecnico ha predisposto la bozza di variante (SENZA DESTINAZIONI URBANISTICHE, SENZA INDICI EDIFICATORI), che ho personalmente mostrato all’ex sindaco alla presenza della Giunta. Il passaggio successivo (se l’amministrazione non fosse caduta) sarebbe stato la illustrazione ai Consiglieri comunali della bozza elaborata per discuterne i contenuti anche perché sono i soli a doverla votare e poter approvare in consiglio comunale. Quindi la domanda sorge spontanea……bloccare cosa?”. Il secondo contributo è anche più duro. E’ la proprietà del Centro Commerciale Le Vele a smentire i contenuti che definisce ‘falsi e diffamatori’ nei confronti della società proprietaria del Centro la quale opera sul territorio già da giugno 2000 offrendo, non soltanto ai residenti di Nettuno, ma anche ai numerosi visitatori forestieri servizi commerciali di qualità. I proprietari, quindi, illustrano il tipo di investimento intrapreso. “Premettiamo che c’è l’esigenza di far sì che l’area “Le Vele” diventi un polo di attrazione commerciale e non solo oltre che per i cittadini di Nettuno anche per gli abitanti delle zone limitrofe, ampliando in tal modo il bacino di utenza e i servizi offerti. Il terreno acquistato confina con il Centro e ha una destinazione urbanistica di tipo L1 (Servizi Pubblici) con possibilità di edificare di 2mc/mq di terreno, con destinazione commerciale. Quindi, quanto scritto nell’articolo, vale a dire destinazione urbanistica “verde pubblico” non corrisponde a verità e, di conseguenza, il suo valore commerciale non è di € 120.000,00. Inoltre, non è stato acquistato a un prezzo di € 320.000,00 bensì a uno decisamente inferiore. In concomitanza con l’acquisto del terreno è stato redatto un progetto per la realizzazione di un’area commerciale, una parte della quale è destinata a divenire presidio medico specialistico. La superficie edificabile è di poco superiore ai 2.000 mq e non di 7.000 mq come riportato erroneamente da altri. Da quanto sopra si evince che la verità è un’altra. Tutte le illazioni fatte non aiutano la comunità e, inoltre, compromettono l’immagine della scrivente società, da sempre nobile e attenta ai fabbisogni della cittadinanza. Per tale motivo non accettiamo i toni e smentiamo i contenuti di chi, nascondendosi dietro calunnie e diffamazioni, certamente non può contribuire ad arricchire la nostra comunità. La libertà di stampa in un paese democratico va difesa e incoraggiata ma non deve essere fraintesa e manipolata da chi ha come unico obiettivo quello di bloccare qualsiasi iniziativa volta a migliorare la qualità di vita fornendo informazioni incorrette, diffamatorie e mendaci. Per tale ragione ci vedremo costretti nostro malgrado a prendere provvedimenti di natura legale”.