Cerbo risulta al momento agli arresti domiciliari e imputato per i reati di associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta. Il provvedimento di confisca è stato emesso dal Tribunale di Catania su richiesta della Dda della locale procura Distrettuale e riguarda 8 società commerciali, tra quella di Aprilia, già in amministrazione giudiziaria in quanto sottoposta a sequestro nel luglio 2016 e 28 beni immobili, compresi 24 appartamenti ad Anzio, una villa su tre piani con parco a Catania, due fabbricati commerciali a Ragusa e un terreno di 15.000 metri quadrati al Paradiso degli Aranci; il tutto per un controvalore complessivo di 32 milioni di euro. Nella villa c’era un trono con le sue iniziali, come quello del boss Tony Montana in ‘Scarface’, film con Al Pacino a cui Cerbo evidentemente si ispirava. Secondo l’accusa, i proventi delle attività delittuose e delle bancarotte realizzate con metodo mafioso venivano inseriti nel circuito legale attraverso la creazione di una galassia di imprese commerciali, associazioni sportive dilettantistiche (a copertura di bische clandestine) e persino enti senza scopo di lucro. Ciò avveniva con la complicità di prestanome, familiari e conviventi. In una delle società gravitanti nell’orbita dei “Mazzei” sono stati rinvenuti dei bilanci firmati da soci deceduti da tempo. Gli accertamenti patrimoniali dei finanzieri, hanno così consentito di individuare beni mobili ed immobili illecitamente accamulati dal 36enne e dalla sua famiglia e hanno portato ad individuare una disponibilità complessiva di redditi per oltre 2 milioni di euro rispetto agli 80mila esito dichiarati al fisco in 14 anni.