La scorsa settimana, all’indomani della bocciatura del ricorso al Tar presentato dall’ex sindaco di Nettuno Casto e da dieci consiglieri, il comunicato con cui chi aveva fatto ricorso annunciava di ‘accettare la decisione del Tribunale’ riportava in maniera abusiva il simbolo del Movimento 5 stelle. La nostra testata lo ha fatto notare e, dopo poco, l’immagine è stata rimossa (come si può vedere nella foto). A dirla tutta il simbolo non era più nel lecito utilizzo del gruppo di riferimento dal primo momento delle dimissioni dei quattro consiglieri. Il dubbio era venuto agli stessi consiglieri decaduti, che avevano chiesto un parere al Movimento la cui risposta ufficiale è stata chiara: il simbolo è tornato al Movimento. Il gruppo consiliare ‘ha sospeso’ la rimozione del simbolo concedendosi il tempo del ricorso. Ora però la situazione è chiara. Il Movimento ha ripreso le redini della questione e, alle prossime elezioni di Nettuno i diversi Mettup presenti sul territorio dovranno contendersi la certificazione nazionale, esattamente come è successo ad Anzio. Al momento in corsa ci sono i due Meetup riuniti, che hanno prodotto la fallimentare esperienza amministrativa a guida Casto, terminata a meno di due anni dall’elezione, il Meetup composto dagli ex assessori, che non hanno ancora chiarito se intendono scendere in campo e, secondo voci bene informate, sta nascendo in queste ore anche una terza formazione che vuole farsi conoscere sul territorio e vedere se ci sono i margini per valutare un percorso politico a Nettuno.