Terminato l’incontro formativo con i cittadini durante il quale gli ex assessori a 5 stelle di Nettuno hanno illustrato l’esito del primo esperimento di democrazia partecipata, il Direttore del Granchio ha preso la parola e ha introdotto la ‘questione politica’ legata alla brutta esperienza dell’Amministrazione Casto, finita in malo modo grazie al ricatto di dieci consiglieri comunali che hanno chiesto e ottenuto la testa degli assessori (con cui il Sindaco aveva condiviso ogni singola scelta fino alla crisi) e che sono andati a casa dopo neanche un mese dall’addio della giunta. A porre fine all’era Casto la sfiducia di quattro consiglieri di maggioranza e nove di opposizione. La questione politica non sarebbe stata affrontata dagli ex assessori, che avevano in mente tutt’altro genere di incontro e confronto. L’Associazione Nettuno progetto comune, che è anche un Meetup, non esisteva al momento del governo della precedente giunta ma, visto che la vicenda è ‘finita in politica’, alcune precisazioni è importante farle. “Durante l’incontro – spiega l’ex Vicesindaco Mancini – è stato sottinteso che l’ex Sindaco e l’ex assessore al Bilancio Aquino non fossero a conoscenza del fatto che il progetto per la realizzazione del parcheggione passasse da quello originale da 750mila euro (previsto dal piano triennale) a quello da 1.250 diventato esecutivo.
Ovviamente non è vero – spiega Mancini – che Casto non ne sapeva nulla. Quando il progetto è diventato esecutivo siamo andati tutti insieme nello studio del progettista e l’ex sindaco era entusiasta del progetto, quello che abbiamo presentato, e che diventerà realtà”. Anche la questione ‘parcheggione’ ha tappe precise:
Ad ottobre è stato organizzato l’esperimento di democrazia partecipata in Comune a Nettuno, presenti tutti, oltre 100 persone, il progettista, il presidente del consiglio Nigro, il Sindaco, l’assessore Fiorillo e anche diversi consiglieri 5 stelle. A novembre il progettista presenta la sintesi di questo progetto su tre linee guida: spazio per bambini, spazio pedonale per anziani, posti auto.
Il progetto di sviluppo urbanistico migliorativo, con la chiusura di via Capitan Donati illustrata ieri da Pompozzi. La zona dedicata i bambini, è bene sottolinearlo, è grande come tutta piazza del Mercato, uno spazio importante. L’altra area con alberi e panchine e, infine la lancia pedonale compresi i servizi igienici sono essenziali per la realizzazione di una vera e propria piazza con parcheggi. L’architetto che l’ha realizzata è andato in Comune ad illustrare il progetto ai consiglieri comunali che, dopo qualche tempo, hanno partorito il documento del Bosco Urbano. Quindi, a lavoro ormai svolto, i consiglieri hanno presentato un documento, scritto dal consigliere Laura Pizzotti e sottoscritto da Sara Buonamano, Gianluca Latini, Eleonora Trulli, Katia Ricci, Claudio Monti e Roberto Lucci (alcuni dei quali hanno poi disconosciuto i contenuti). Un documento che non è tarato sulle reali esigenze locali ma, come ha detto più volte Fiorillo, una prova di forza politica dei consiglieri che non hanno esitato a sottoscrivere un documento a tratti imbarazzante, in cui si chiedevano il 25% di parcheggi e la realizzazione di un parco ‘senza recinzione’ a due metri da via Cavour. Nettuno è una città verde che non ha un problema di Co2, c’è il Bosco di Foglino, il Laghetto Granieri, il Parco di Villa Borghese e il parco Palatucci sulla cui cura bisognerebbe certamente investire.
“Il documento della Pizzotti non è stato preso bene da nessuno quando è arrivato in Comune – ha poi aggiunto Mancini – a partire dall’ex sindaco Casto che lo ha subito rigettato perché non voleva togliere neanche un posto auto rispetto a quelli previsti. Poi il pressing dei dieci consiglieri (oggi fedelissimi, ma ieri contestatori del primo cittadino) si è fatto più pesante e il Sindaco era pronto a togliere 16 posti auto, per cedere a quella che sembrava anche a lui una prova di forza nel tentativo non riuscito di ricucire tra le parti. I consiglieri, anche in quell’occasione, non hanno chiesto un confronto con la giunta ma presentato un atto di indirizzo politico su un’opera che andava approvata con delibera di giunta. I consiglieri, con questa manovra sono riusciti nell’impresa di rallentare di diversi mesi il procedimento di realizzazione della nuova piazza, così come hanno rallentato i lavori alla stazione di Nettuno, per cui i consiglieri comunali si sono presi 5 mesi per decidere quali alberi piantare. Hanno posto veti e creato problemi su ogni questione, parco avventura bocciato al Palatucci, niente chiosco, l’Ecocentro proprio non gli interessava, nessuna indicazione ma volevano realizzare la biblioteca in quello che sarà un centro servizi ai cittadini vicino ai centri commerciali”. Nell’ultimo periodo, a quanto pare il Sindaco Casto cercava di avere a che fare con i dieci consiglieri, oggi fedelissimi, il meno possibile, a causa dei continui battibecchi con Eleonora Trulli e con Monti, che Casto non voleva vedere, insieme a Tortis e Gallina. Nonostante questo ha sempre tenuto la giunta lontana dai consiglieri perché a loro ‘ci pensava lui’. “Fino al 4 marzo – ha specificato Nanda Salvatori – l’ex Sindaco Casto ha condiviso ogni atto, ogni decisione, ogni parola della giunta. Poi le cose sono cambiate, è diventato un’altra persona”. “Il sindaco – ha concluso Mancini – si doveva dimettere dopo essere stato sfiduciato sul bilancio da quelli che oggi sono definiti i suoi fedelissimi, era convinto che ‘avessero vinto loro’ con le assenze, i ricatti, i documenti segreti, e il non voto che sono una sfiducia piena, atti di forza della vecchia politica, che hanno portato al crollo. Ma per la facciata ‘andava tutto bene’. Mentre parte della stampa raccontava la crisi in corso il Sindaco negava l’evidenza. Il suo problema è stato pensare che i dieci fossero la maggioranza, ma la maggioranza è di tredici”. Tutto il resto è storia. In attesa del 18 luglio prossimo, in cui la magistratura dirà la sua sul ricorso presentato dall’ex Sindaco. Non resta che attendere.