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Scontro in conferenza tra gli ex assessori di Nettuno e il Direttore del Granchio

I rapporti tra le parti erano tesi da tempo, e i malumori sono esplosi nella parte finale della conferenza stampa organizzata dagli ex Assessori

I rapporti tra le parti erano tesi da tempo, e i malumori sono esplosi nella parte finale della conferenza stampa organizzata dagli ex Assessori della giunta 5 stelle di Nettuno e il Direttore del Granchio Ivo Iannozzi. Dopo quasi due ore passate a parlare di progetti politici, della nascita di Nettuno progetto comune, del progetto del nuovo parcheggione che a breve verrà messo in cantiere è stata la volta delle domande della stampa. Già durante gli interventi degli ex assessori Guido Fiorillo aveva lanciato una frecciatina al direttore del settimanale locale, a proposito di un articolo pieno di sottintesi su un recente incarico di Pompozzi per il comune di Anzio. “Se si lavora per un comune – ha detto Fiorillo – non si è venduta l’anima al diavolo”. Ma è stato alla fine che ognuno, in un’evidente clima di reciproca disistima, ha voluto dire la sua. Il Direttore del Granchio ha sottolineato che l’ex giunta si prende meriti senza mai citare il Sindaco Casto, che li ha nominati, e a cui devono il loro ruolo in maggioranza. In più occasioni ha sottolineato, carte alla mano, che la giunta “non ha seguito le direttive dei consiglieri comunali”. Qui sono esplose tensioni legate al fatto che i consiglieri comunali, i dieci fedeli a Casto, avevano chiesto un ‘bosco urbano’ al posto del parcheggione. “Un gioco di potere – ha detto Fiorillo – per dare fastidio alla giunta, bisognerebbe chiedere a Casto cosa pensava del Bosco urbano presentato dopo la riunione con i cittadini che nega le decisioni del popolo”. Ma non è stato l’unico tema affrontato. Fiorillo ha ricordato a Iannozzi come è finta l’esperienza della giunta, ha svelato il retroscena di una riunione con Casto nel suo studio, il mercoledì seguente alle dimissioni, in cui l’ex sindaco che ha voluto l’incontro era pronto a dialogare. “Se avesse avuto una dignità politica – ha detto l’assessore Sanetti – dopo la sfiducia al Bilancio passato solo grazie a Dell’Uomo, si sarebbe dovuto dimettere”. “Gli abbiamo dato l’opportunità di farci sfiduciare in consiglio comunale – ha spiegato Fiorillo – non nelle segrete stanze in cui sono stati scritti segreti documenti di difficile comprensione”. Poi si è discusso della cena dopo il consiglio comunale in cui alcuni di quelli che oggi si dicono ‘fedelissimi del sindaco’ ne hanno bocciato l’azione amministrativa rifiutando di votare il bilancio. Una cena in cui il Sindaco sorride e fa il gesto della vittoria, dopo aver confermato la fiducia alla giunta di cui, il giorno dopo ha accettato le dimissioni. “I veri traditori del Sindaco e del Movimento 5 stelle – ha detto Mancini che con il Direttore Iannozzi ha un lungo dialogo fatto di pesanti accuse su Fb, e di querele annunciate legate ad articoli di stampa contestati nel merito – sono i consiglieri che non hanno votato il Bilancio e che non si sono presentati in consiglio”. E, almeno in origine, l’ex Sindaco Casto doveva essere d’accordo con Mancini e con l’ex giunta, visto che all’indomani del consiglio comunale sul Bilancio ha chiesto al Movimento l’espulsione del consigliere Monti e ha detto in consiglio comunale che ‘era fuori dal gruppo consiliare’. Un tradimento percepito come pesante e assoluto da Casto che, infine, ha cambiato idea e perdonato tutto. Non è d’accordo Iannozzi che, con una serie di affermazioni più che di domande, ha sposato integralmente la ‘versione’ dell’ex sindaco Casto e dei dieci consiglieri che oggi (ma non quando Casto era schierato con la giunta) lo supportano, sulla crisi e la fine dell’esperienza amministrativa a 5 stelle. “La verità – ha detto Fiorillo – è che tra i consiglieri comunali del Movimento a 5 stelle ci sono dei basisti, con alcuni dei quali ho anche amicizia ma di cui non condivido il modo di agire politico. Della giunta – ha detto – nessuno ha rubato o ha gito per interessi personali, ci sono consiglieri comunali che potevano anche fare investimenti e non mi fate dire altro”. “Io sono un cronista – ha detto Iannozzi – racconto i fatti”. Un’affermazione che non è stata presa per buona dall’ex giunta che imputa a Iannozzi un ruolo politico di primo piano anche in virtù della parentela con l’ex Sindaco. “I consiglieri 5 stelle fedeli al Sindaco – ha detto Mancini – nel documento del bosco urbano chiedevano di destinare a parcheggio solo il 25% dell’area di piazzale Berlinguer”. “Loro sono eletti – ha replicato Iannozzi – e voi non avete mai dialogato con i consiglieri”. “Il Sindaco Casto – ha replicato Nanda Salvatori – ci ha sempre detto che con i consiglieri ci parlava lui e non aveva piacere che lo facessimo noi”. Il confronto, in questo caso, non è stato utile a ricucire il rapporto tra le parti, che resta compromesso. Anche l’ex consigliere comunale Simonetta Petroni, infine, che si è sentita accusata in qualità di ‘traditrice’ ha detto la sua. “I traditori se ci sono sono altri – ha concluso – il Direttore viene in conferenze e si dice cronista e invece fa politica”.