Arriva in un aula di Tribunale la brutta storia dei maltrattamenti e delle botte che hanno portato alla morte di Gloria Pompili, la 23enne di Frosinone costretta a prostituirsi a Nettuno deceduta ad agosto dello scorso anno a seguito delle violente percosse a cui era stata sottoposta. La ragazza morì per strada, mentre da Nettuno tornava verso Frosinone, in auto con i suoi aguzzini, la cugina e il compagno egiziano e con i sue due bimbi, anche loro vittime di percosse. La Procura della Repubblica di Latina competente per il caso, ha chiesto il rinvio a giudizio Loide Del Prete, cugina di Gloria Pompili, di Salem Mohamed Saad, egiziano e compagno della Del Prete, e di Mohamed Saad Hady, marito di Gloria Pompili e indagato a piede libero. A tutti e tre vengono contestati i reati di favoreggiamento della prostituzione e di maltrattamenti in famiglia con l’aggravante, per la Del Prete e Salem Mohamed Saad,entrambi in carcere, di aver causato la morte della ragazza. L’udienza per discutere il caso è stata fissata per il 25 ottobre. Secondo le ricostruzioni della Procura, la Del Prete Salem Mohamed Saad accompagnavano e andavano a riprendere Gloria a Nettuno per farla prostituire e si appropriavano dei soldi, le avevano tolto il cellulare per non farle chiedere aiuto e la picchiavano tutti i giorni con le mani e con dei bastoni. Un inferno finito con la sua morte, la notte del 23 agosto 2017. Gloria muore per le lesioni causate dalle botte. L’autopsia accerta gravi lesioni alla testa, la frattura di quattro costole, la rottura della milza. Ci vogliono oltre dieci giorni per accertare la verità grazie ai depistaggi della coppia che la picchiava e che aveva accusato delle violenze i clienti di Gloria. Bugie subito smascherate. Entrambi gli aguzzini sono in carcere da un anno e attenderanno il processo dietro le sbarre.