Anche Nettuno sarà tra le città italiane in cui oggi si svolgerà la manifestazione “Una maglietta Rossa per fermare l’emorragia di umanità“. L’appuntamento è alle 18,30 in piazza del Mercato, con l’adesione di Fap, Legambiente, Libera, Anpi e Arci. Questo evento è stato ideato da Don Ciotti ed è stata ripresa da numerosi artisti e intellettuali come Roberto Saviano e Fiorello per sensibilizzare contro le morti di migranti nel Mediterraneo. “Indossiamo tutti una #magliettarossa, per #fermarelemorragia di umanità, per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà – questo il messaggio di Don Ciotti, Francesco Viviano, Francesca Chiavacci, Stefano Ciafani e Carla Nespolo – Rosso è il colore che ci invita a sostare. Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi d’impegnarci e darci da fare. È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo. Di rosso era vestito il piccolo Aylan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori. Muoiono, questi bambini, mentre l’Europa gioca allo scaricabarile con il problema dell’immigrazione – cioè con la vita di migliaia di persone – e per non affrontarlo in modo politicamente degno arriva a colpevolizzare chi presta soccorsi o chi auspica un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Bisogna contrastare questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura. L’Europa moderna non è questa. L’Europa moderna è libertà, uguaglianza, fraternità. Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini”.