Dopo quella di Supercar arriva dalle coop che gestiscono l’area parcheggio dietro al porto di Anzio, una seconda lettera in cui si nega il coinvolgimento nell’episodio di un disabile allontanato in modo modo dalla zona, a cui non è stato permesso di parcheggiare.
“Io sottoscritta Caprari Marina in qualità di legale rappresentante della Soc.Coop.Sociale denominata “Aiuta mamma” con sede legale e amministrativa in Anzio via Clarita 5 che svolge attività di parcheggio a lunga sosta con il nome di “La tradizione” avente in gestione un’area di parcheggio sito in Anzio in Piazzale Marinai d’Italia in merito a quanto emerso da alcune testate giornalistiche dove il giorno 30 Giugno verso le ore 16.30 un disabile a denunciato che operatori di una delle due società che offrono il servizio di parcheggio gli abbiano impedito in modo aggressivo di parcheggiare nel posto riservato ai disabili che si trova in prossimità del carico e scarico della zona che và tra il locale denominato ” Molo 5.63″ e la zona recintata. Intendo dichiarare la mia estraneità ai fatti esposti e ampiamente pubblicati su varie testate giornalistiche.
Disabile allontananto dal Porto, anche la coop La Tradizione si dissocia
Dopo quella di Supercar arriva dalle coop che gestiscono l'area parcheggio dietro al porto di Anzio, una seconda lettera in cui si nega
Nessuno dei miei operatori ha mai avuto comportamenti scorretti,violenti o intimidatori verso nessun cittadino che sia esso portatore o no di handicap.
Dispiaciuta per l’accaduto qualora dopo gli opportuni accertamenti risultasse veritiero, pronta ad un confronto immediato con il denunciante, essendo totalmente estranea a quanto accaduto. Convinta che il disabile debba ora indicare l’operatore che in modo totalmente sbagliato e senza averne alcun titolo per fare una cosa del genere, a difesa di tutti gli altri operatori che non devono pagare l’errore laddove venga accertato, condannandolo già da ora, se tutto questo risultasse verità. Tengo a precisare una cosa che il dispiacere maggiore, la mia solidarietà và in primis al disabile a cui è stato negato un suo diritto oltre che essere moralmente condannabile chi tenga un comportamento del genere. Intendo però altresi manifestare il mio disappunto, la mia amarezza per le cose dette giusto per il gusto di parlare verso tante persone che lavorano onestamente
Ho letto commenti veramente inopportuni… Si è parlato nei vari commenti di Mafia… senza pensare a chi ogni giorno la combatte… a chi è morto per essa… una parola molto forte che forse prima di dire dovrebbero pensarci… non mi rispecchio né io né i miei ragazzi in tutto questo. Si paragonano questi operatori che stazionano sotto il sole 15 ore al giorno, non per piacere ma per uno stipendio da portare a casa alle rispettive famiglie, a dei zingari che sostano in altre aree non certo per lavorare. Amareggiata nel leggere tutto ciò che ritengo ingiusto e infamante verso me stessa, i miei ragazzi, la mia professione. Non intendo commentare le cattiverie, le menzogne dette fino a questo momento dando importanza a chi commenta senza senso. É mia intenzione difendere il mio lavoro, che amo, tutti i ragazzi che ne fanno parte chiedendo che venga fatta chiarezza al più presto. Disponibile ad ogni confronto con le autorità che si occupano del caso, fiduciosa che la verità emerga ma indignata verso chi intende strumentalizzare una situazione per altri motivi che non sia un parcheggio negato ad un disabile. Chiedo ora a tutti i giornali che si sono occupati del caso di pubblicare quanto appena dichiarato.
Tutto questo in qualità di legale rappresentante della mia società. Marina Caprari”.