“Iniziammo da subito la riqualificazione dell’area – aggiunge – e demmo subito atto di indirizzo agli uffici di programmare gli interventi standard, quelli che seguono le stagioni e il comportamento della natura che si ripete da milioni di anni… l’urgenza non può essere contemplata per qualcosa che è programmabile e prevedibile ogni benedetta estate e primavera… da sempre! Ma veniamo alle scelte politiche e amministrative: Riqualificare e lo abbiamo iniziato a fare con zone cani, recinzione, potature, illuminazione, pulizia e sicurezza con controllo remoto. Il sottoscritto allora assessore, unitamente alla Giunta, aveva preso atto che i fondi comunali e strumentali per mantenere l’area erano inesistenti, quindi si propose di iniziare a far vivere il parco anzi rivivere dai nettunesi. Si penso’ e si propose ai consiglieri di maggioranza, in particolare della commissione ambiente, una gestione ‘mista’ pubblico-privato che assolutamente non andava a snaturare la funzione e lo status pubblico del Palatucci. Proposi, dopo studi e trasferte (a spese proprie) di creare una realtà (con step progressivi) come quella di piazza Bandol e di Santa Barbara: Chiosco/ ristoro con servizi pubblici a cui affidare la manutenzione di parte dell’ area (50% circa); creazione di un Parco Avventura come quello a Latina o Eur (molto più piccolo ma modulare) nella zona dei pini; percorso vita attrezzato e pista perimetrale per gli amanti della ‘corsetta’ all’aria aperta magari con i propri bambini.
Tutto con avviso/bando pubblico. Per un anno i consiglieri della commissione ci pensarono, solo una su quattro era favorevole, gli altri contrari perché a detta loro …non sarebbe più stata una gestione pubblica e quelle opere avrebbero impedito una fruibilità libera e totale del parco: “se mi voglio sdraiare a guardare le stelle devo avere la visuale libera ed essere libero di farlo”. Bene…fatelo ora! Politicamente irresponsabili e ancorati a dietrologie ideologiche che bloccano il futuro e lo sviluppo di Nettuno”.