E’ l’ex consigliere comunale di Nettuno Claudio Dell’Uomo, che insieme a tutta l’opposizione e a quattro consiglieri del Movimento 5 stelle ha sfiduciato il Sindaco Casto, a dire la sua sul ricorso presentato dall’ex primo cittadino e dai dieci consiglieri grillini che non si arrendono al dato politico della sfiducia e cercano di tornare in pista.
“Premessa l’assurdità del ricorso – spiega Dell’Uomo – che riporta motivazioni che fanno ridere, i grillini e Casto sostengono che i due gruppi che li hanno sfiduciati non fossero consapevoli dell’esito. Che si trattasse di due gruppi separati. Questa separazione, tuttavia, non è stata considerata da un punto di vista legale quando gli avvocati dell’ex Sindaco hanno presentato il ricorso e notificato gli atti solo ad uno dei consiglieri che ha presentato la sfiducia. Un consigliere 5 stelle e non dell’opposizione. Quindi – spiega ancora Dell’Uomo – mentre gli avvocati ci indicano come gruppi separati, di fatto ci trattano come gruppo unico che ha agito unito. Anche i ricorsi bisogna saperli fare, invece questo atto che spero sia l’ultimo, è stato fatto con la stessa superficialità e mancanza di capacità personali con cui l’ex Sindaco ha cercato di governare Nettuno, con pessimi risultati e facendosi sfiduciare in meno di due anni grazie alla chiusura totale nei confronti della città e all’incapacità persino di confrontarsi in consiglio comunale su fatti gravi. L’opposizione – conclude – sta valutando con un legale la possibilità di prendere parte all’udienza del Tar e contestare la mancata notifica, presentando anche una memoria con cui si smentisce l’imbarazzante ricostruzione che è stata fatta dal gruppo 5 stelle che ha puntato il dito contro il Segretario comunale e la Prefettura di Roma”.