La prima a prendere la parola all’Assemblea Bcc di Nettuno è Sabrina Caltabiano, eletta nell’assemblea del 6 maggio scorso a Nettuno. Dopo i ringraziamenti a chi ha contribuito alla sua elezione è entrata nel vivo. “La Banca è dei soci e per i soci – spiega – nei giorni in cui ho presentato la candidatura mi sono informata sulla banca volevo mettere a frutto le mie competenze al servizio di un Istituto ultracentenario fondato da 12 nettunese. Un Istituto nato per aiutare i meno abbienti, per sostenere le imprese e l’agricoltura sottraendo i concittadini all’usura. Chi dimentica la propria storia non ha futuro, siamo italiani , europei e cittadini del mondo, ma dobbiamo ricordarci perché e con quale scopo la nostra Banca è stata fondata, siamo invitati a trovare partner con cui fonderci, ci aspettano scelte delicate. Il mio desiderio è che questa banca non diventi una filiale come tante altre, ma che resti la banca di tutti noi. Qualcuno mi ha detto che è un gioiello che non è fatto per essere ammirato ma per essere al servizio di una comunità. Esprimere un voto è un fatto complesso i consiglieri sono a disposizione per chiunque abbia bisogno di chiarimenti”.
Quindi ha preso la parola Antonio Di Fulvio. “Ringrazio Luciano Eufemi che mi ha permesso di fare questa esperienza e chiedo a Giuseppe Abbate e a Corrado Cicco la propria posizione visto che molte firme sono state raccolte proprio da Cicco, come mai le componenti dell’attuale Cda facciano tutti parte di una stessa lista quella di Eufemi. Chiedo quali siano le motivazioni che hanno spinto circa 200 soci a chiedere con firma un’Assemblea straordinaria per la revoca dell’intero Cda. Mi chiedo poi perché non ho potuto avere copia dei verbali di Cda e perché non ci sia stato alcun Cda convocato a giugno vista la situazione. La stessa assemblea di questa mattina è illegittima perché le firme per convocarla sono state raccolte in un periodo storico diverso. Cosa vogliamo dire sul fatto che chi ha convocato oggi l’Assemblea è candidato per il prossimo Cda? Questa riunione di oggi può creare solo danno alla Banca, esposta alle richieste risarcitorie del consiglio d’amministrazione. Come poteva essere presentata un’altra lista in tempi di presentazione così stretti. Chiedo ai soci di non revocare l’attuale Cda. Nell’eventualità assai remota che non passi la revoca, mi dimetterò subito dopo. Rinnvovo l’invito a Cicco e Abate a spiegare il perché di questa situazione”.
Quindi ha preso la parola Gianni Iona, il cui intervento è stato molto applaudito, che guarda già al futuro. “Spero che il prossimo Cda – spiega – sia più attento alle aziende e alle attività produttive. Di recente non è stato così. Troviamo sempre grossi ostacoli, mentre si da sostegno alle attività ludiche. Le aziende rischiano ogni giorno di proprio, anche le Banche dovrebbero avere più coraggio”.
Il socio Magliozzi: “Quello che accade oggi situazione singolare, in settant’anni ne ho viste di tutte ma non come oggi. Alla Verdiana fornite tante versioni sul perché delle dimissioni di Eufemi, questo avveniva a novembre. Poi a dicembre Cicco Presidente, vinse lo scisma. Le firme rimaste nel cassetto fino ad aprile. Perché la lettera è rimasta ferma e poi tirata fuori? E’ scorretto non rinnovare a chi aveva firmato la richiesta di adesione. Io oggi considero non regolare questa assemblea. Per le elezioni non siamo in tempo, si doveva dare modo a tutti di partecipare e le liste non sono state esposte. Questo è uno strozzamento delle minoranze. Questa è una cooperativa, i soci sono i padroni della Banca, questa è diventata un’azienda familiare e non è ammissibile”. Anche a questo intervento sono seguiti urla e applausi.
Il socio Rossi: “Questa situazione è dettata da regole che creano confusione. Pochi giorni fa abbiamo espresso un voto che nel tempo ci era stato negato. Poi ci dicono che ci hanno preso in giro che quel voto non vale. Questa è una mancanza di rispetto totale nei confronti dell’Assemblea, c’è chi in questa banca si crede onnipotente. Chi si ricorda di aver votato un consigliere? Sempre persone gradite al Presidente, il sistema di voto non permette all’assemblea di dire la sua se non vincolato a tutto il gruppo. I candidati esterni sempre bloccati, questo è iniquo. Non vado oltre chiedo di esprimere un giudizio alla revoca e chiedo una variazione del regolamento delle votazioni per potersi esprimere democraticamente e non alla Bulgara”.