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Presentato all’Astura il “Patto per Nettuno”, appello alle forze buone della città

Il pubblico in sala

Un pubblico attento ha ascoltato questa mattina la presentazione del progetto, ancora in embrione, di “Un Patto per Nettuno”. Dietro al tavolo dei relatori Luigi Loro, Gianfranco Rabini e Gianni Cancelli che per primo ha preso la parola per illustrare l’idea su cui stanno lavorando.

“Siamo stati delegati a parlare da un comitato più ampio – spiega Cancelli – anche se oggi siamo impreparati rispetto ai dettagli del programma da proporre ai cittadini poiché siamo rimasti sorpresi dalla caduta repentina dell’Amministrazione grillina. Quello che presentiamo oggi è un movimento trasversale, senza colore politico, che si rivolge a tutti. È una chiamata alle armi per il popolo cittadino che da qualche tempo è un po’ addormentato. Tanti, troppi  commissariamenti a Nettuno, che vanta un record che non ci invidia nessuno. Io sono convinto che Nettuno è una città che si può autodeterminate, che ha le capacità di esprimere una giunta di rilievo. Non perché siamo contro gli altri o siamo arroganti, anzi, venissero da fuori persone valide se ci sono, ma se quelle che vengono sono persino sotto la media possiamo dire che anche qui ci sono tante persone sotto la media. Dal 15 settembre – sottolinea ancora Cancelli – ci saranno riunioni tematiche su sette o otto  temi importanti per creare un programma da realizzare per la città. Non un libro dei sogni ma progetti concreti. Invitiamo tutti a partecipare”.

Quindi è stata la volta di Gianfranco Rabini, che ha fatto un intervento commosso.
“Oggi facciamo un battezzo e giuramento per dare il via ad un progetto per far sì che Nettuno riscopra di essere una città bella e turistica. Il commissariamento è una pagina triste che abbiamo già vissuto. Il degrado è visibile anche ai più distratti e il nostro movimento oggi non può non assumersi le sue responsabilità per offrire un progetto che sappia delineare e creare un nuovo futuro. L’obiettivo è scoprire che si deve riscoprire l’orgoglio di essere Nettunesi. La politica si sta riorganizzando sulla base degli interessi personali e degli opportunismi la rinascita del paese non deve e non può basarsi su logiche spartitorie. La questione morale è di primaria importanza ma non si può mettere il Comune in mano a persone incapaci e sprovvedute. È mancata in questa città una forte autocritica su come si è operato in passato. Noi vogliamo avviare una riflessione sulle cause di questa situazione straordinaria e proporre una soluzione altrettanto straordinaria. Un progetto costitutivo che individui i problemi e trovi soluzioni. Questo movimento deve diventare un progetto di riscossa che ha come unico fare l’interesse dei cittadini unendo tutte le forze sane della città. Vogliamo parlare a tutto il paese a tutte le generazioni a tutte le categorie sollecitando a chi vuole amministrare lo spirito di servizio per la propria città. Vogliamo amministratori che sappiamo guardare al bene comune prima che a quello personale. La nostra convinzione di Nettunesi testardi che non si arrendono al degrado sono la migliore garanzia di questo progetto. Per far sì che Nettuno ritorni ad essere la perla del Tirreno”.

Al momento non è chiaro se il Movimento si rivolge ai partiti o ai singoli. “Ci rivolgiamo alla comunità Nettunese – sottolinea ancora Cancelli – poi si faranno delle valutazioni su come procedere. Una volta che si inizia ad aggregare anche con le liste civiche. Vorremmo che fosse un contenitore aperto per orientare anche le civiche. Poi – spiega – dovremo verificare anche con chi aprirsi. Superata l’emergenza ognuno torna alla base”. “Il cambiamento deve partire dal basso – ribadisce Rabbini – ci sono tante forze sane in questa città a queste ci appelliamo. Il cambiamento deve partire dal basso”.

Ma considerati gli astanti c’è già chi parla di progetto ‘vecchio’ e di assenza di quel rinnovamento premiato alle ultime elezioni. “Si primeggia sul confronto di idee e argomenti – spiega Cancelli – non sull’età o sulle esperienze. Chi si nega al confronto spesso non ha qualità”.
“Su questo carro non possono salire tutti – spiega Rabini – non facciamo le votazioni in rete, noi ci conosciamo tutti e chi deve restare fuori resterà fuori”. Infine prende la parola
Luigi Noro. “Servono i vecchi perché i giovani non si sono dimostrati capaci. Per due anni a Nettuno non c’è stata nessuna opposizione ai grillini fallimentari, si sono svegliati tutti dopo”.

“Sono sicuro che insieme riusciremo a ribaltare il futuro – ha poi concluso Rabini – non sono qui perché voglio una poltrona, sono a disposizione di Nettuno con me tanta altra bella gente, tutti insieme possiamo e dobbiamo fare squadra per un progetto comune”.

Tra gli interventi delle persone presenti tra il pubblico di rilievo quello dell’ex Sindaco Antonio Simeoni. “Stamattina quando sono uscito di casa – spiega facendo una battuta rispetto alla questione ‘vecchia politica’ – mi hanno chiesto se stavo andando all’ospizio. Oggi al governo hanno messo insieme il cinismo, noi proponiamo altro. Basta con questi discorsi sulla mafia, io non ci sto. Da vecchio nettunese di fronte alle persone che si sono impegnate per questo progetto, penso a certi commenti come una questione di sciatteria mentale che è un problema dei partiti. Questo movimento si vuole alleare con la città non con la politica. Se l’amico Eufemi pensa di avere a diritto a governare al posto della sinistra si ritroverà impantanato come prima. Si ricordi che è lui che ha portato l’ex sindaco al governo. Ancora oggi qui c’è chi aspetta cosa dice Astorre da Roma o Aurigemma per poi agire, vuol dire che siamo sottosviluppati. Si deve decidere da qui per presentare un vero e concreto disegno di rinascita”.

Il primo atto del Patto per Nettuno riguarda un Manifesto pubblico con cui si rigetta il marchio infamante di cittadina mafiosa. “Puntiamo al riscatto morale della città – ha concluso Cancelli – anche l’ex Sindaco 5 stelle ha fatto riferimento alla sua caduta perché stava fermando la mafia ma lo sanno tutti che è stato sfiduciato per beghe interne. Noi siamo contro queste cose. Si infanga una città per non fare una brutta figura personale”.

Ora non resta che attendere l’estate per valutare la capacità aggregante del progetto che si popone di creare una ‘soluzione straordinaria’ ad uno momento politico straordinariamente nero per Nettuno.