Ha il sapore dell’incredibile la parabola del Clandestinogiornale on line finito nelle spire dell’insensata comunicazione e del dileggio del sindaco grillino sfiduciato Angelo Casto e dei suoi ex consiglieri, per poi essere considerata, in ultimo e fuori tempo massimo, una fonte essenziale per tornare alla guida di quel Comune da cui sono stati estromessi a causa delle dimissioni di quattro consiglieri a 5 stelle e dei nove dell’opposizione.
Tralasciando il dato essenziale ed evidente, quello della sfiducia politica subita dal gruppo composto dall’ex Sindaco e dai consiglieri che hanno sottoscritto il ricorso, tralasciando l’ipotesi che fa alzare le sopracciglia sul fatto che la maggioranza dei consiglieri vada la stessa mattina dallo stesso notaio senza avere la volontà di far cadere l’Amministrazione, la nostra testata con orgoglio ha appreso di essere una fonte diretta per far si che Casto i suoi sodali dimostrino che non c’era la volontarietà di porre fine alla sua esperienza amministrativa. Nel ricorso presentato al Tar un articolo della nostra testata è stato allegato come fonte di informazione.
Il giornale dei ‘pettegolezzi’, addirittura Novella 2000 nelle parole del consigliere Sara Buonamano e nel documento di insulti a firma del Movimento 5 stelle (per cui abbiamo presentato querela per diffamazione aggravata) in cui siamo stati definiti pennivendoli, alternativi alla stampa seria, oggi diventa un foglio credibile, al punto da fornire l’onere della prova in Tribunale. Il giornale per i cui articoli il Sindaco sfiduciato Casto ha fatto pubblicare due formali smentite pubblicate sul sito del Comune di Nettuno, in Tribunale diventa veritiero e credibile.
Ora la logica impone un ragionamento importante. L’ex Sindaco e Vicequestore, ritenendo il Clandestino un giornale di ‘pennivendoli’ non avrebbe mai dovuto o potuto, in buona fede, citarlo come fonte per una questione da Tribunale. Gli ex consiglieri comunali che ci hanno insultato apertamente anche sulla pagina del Movimento, arrivando a fare nomi e cognomi, non avrebbero mai dovuto sottoscrivere un Ricorso con istanza cautelare che riporta tra gli allegati un articolo da “Novella 2000”. Invece lo hanno fatto. I giornalisti del Clandestino che da sempre lavorano con impegno e rigore professionale e raccontano la cronaca e la politica di questo territorio, proprio dall’ex Sindaco e dai consiglieri grillini che li hanno ricoperti di insulti, di fatto, oggi ricevono una patente di correttezza sul proprio lavoro. Correttezza che ci si dovrebbe aspettare sempre anche da chi ha ambizioni politiche. Così non è stato. Eravamo Novella 2000 quando abbiamo raccontato la crisi della giunta a 5 stelle che ha portato alla sfiducia politica di Casto e dei dieci consiglieri. Oggi siamo fonte di verità. Evidentemente c’è una stampa che piace solo quando è addomesticata, quando si gira dall’altra parte e fa finta di non vedere una crisi politica, quando aspetta le veline. Orgogliosamente affermiamo oggi: non è il nostro caso.