E’ stato notificato questa mattina, dopo mille annunci, al comune di Nettuno e all’ex consigliere di maggioranza Simonetta Petroni, il famoso ricorso al Tar contro lo scioglimento del consiglio comunale annunciato a gran voce sin dal giorno seguente la sfiducia che ha portato alla caduta dell’Amministrazione dal Movimento 5 Stelle di Nettuno e del sindaco Angelo Casto.
Il ricorso è stato presentato avverso il Ministero dell’Interno, la Prefettura di Roma e del Comune di Nettuno. L’ex Sindaco sfiduciato Angelo Casto e i consiglieri caduta Chiara Pittoni, Sara Buonamano, Katia Ricci, Mauro Rizzo, Roberto Lucci, Diego Tortis, Gianluca Latini, Claudio Monti, Laura Pizzotti, Eleonora Trulli e Donato Gallina, chiedono l’annullamento previa sospensione del Decreto di scioglimento del consiglio comunale per le dimissioni di metà più uno dei consiglieri, e del decreto di sospensione del consiglio comunale emanato dal Prefetto di Roma.
L’ex Sindaco e i consiglieri contestano la contestualità delle dimissioni e persino la volontarietà dei consiglieri di far effettivamente cadere la giunta Casto. In primis nel ricorso si danno delle precise responsabilità al Segretario generale del Comune di Nettuno che “ha errato – si legge nel testo – laddove dichiara di aver ricevuto 13 dimissioni comportanti l’impossibilità di surroga, nonostante desse atto della presenza di due distinti fascicoli”. Per l’ex Sindaco e i consiglieri non sono stati quindi rispettati “i criteri della contestualità e della contemporaneità di presentazione al Protocollo”, benché – è bene ricordarlo – la presentazione sia avvenuta sotto gli occhi vigili della stampa e di parte dell’Ufficio di Segreteria del Sindaco. Non solo.
Il gruppo di consiglieri contesta la volontarietà. Sostiene cioè che i consiglieri dimissionari non volessero realmente far cadere Sindaco e assise. A testimonianza di ciò vengono citati due articoli di stampa, uno del Fatto quotidiano, che riporta le parole dell’ex consigliere Marco Montani, l’altro, del Clandestino giornale in cui si cita una dichiarazione del consigliere di opposizione Claudio Dell’Uomo. I motivi di illegittimità città dagli avvocati riguardano “Eccesso di potere per travisamento ed erronea valutazione dei fatti. Violazione e falsa applicazione degli articoli 38 comma 8 e 141 comma 1 del Tuel”. “Il provvedimento impegnato – si legge infine – reca ai ricorrenti un danno grave e irreparabile”. Ora il Tribunale dovrà esprimersi nel merito della vicenda.