In un momento in cui i fari sono puntati su Anzio, che ha appena rinnovato le cariche consiliari ed eletto il nuovo Sindaco del centrodestra passato al primo turno, anche a Nettuno si consumano lotte politiche in vista delle prossime elezioni che si terranno tra meno di un anno. Dopo mesi di silenzio, a seguito del crollo dell’amministrazione 5 stelle i partiti, non senza difficoltà tutti si stanno riorganizzato. Movimenti in corso ci sono per fissare gli incarichi della Lega, di recente simbolo ambito che nelle ultime amministrative di Nettuno non ha eletto neanche un consigliere. C’è fermento in molti gruppi che lavorano a progetti civici alternativi ai 5 stelle, ma anche nel Pd più di qualcosa si muove. Nei giorni scorsi era stato fissato il voto per il rinnovo della Segreteria, poi rinviato. A mancare, secondo indiscrezioni, la comunicazione ufficiale al gruppo provinciale, che ha chiesto al nucleo di Nettuno il rispetto di tutte le procedure.
In ballo, per il momento, solo due gruppi. Il primo è quello che fa capo al senatore Bruno Astorre e al presidente del consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori e che indica l’Editore Daniele Reguiz come espressione del gruppo, che punta ad un deciso rinnovamento del partito con nomi e iniziative per attrarre giovani e professionisti per dare ossigeno ad una situazione di immobilità molto ben descritta dal segretario dimissionario Giovanni Cimino (che, a marzo scorso, ha lasciato la guida del Partito sostenendo che erano venuti meno “spirito unitario e partecipazione”). Il secondo è quello che punta sull’attuale reggente, l’ex assessore della giunta Chiavetta Luigi Cerchio. Cerchio a livello regionale fa riferimento a Rodolfo Lena ed è sostenuto dalla vecchia guardia del Partito tra l’ex sindaco Carlo Conte, Varriale e Donatella Purger. Tra i due sono chiamati a scegliere gli storici iscritti del Pd, dovranno dire la loro sia coloro che sono stati in prima linea proprio con l’ex Sindaco Chiavetta sia il gruppo post esperienza consiliare, dal consigliere uscente Giacomo Menghini, a Nicola Burrini, di recente riammesso nel partito insieme a Matteo Selva, dopo il purgatorio legato proprio alla fine dell’Amministrazione di centrosinistra. Il gruppo che fa capo all’ex sindaco Chiavetta ha già fatto presente che intende astenersi dalla competizione. Nei prossimi giorni le scelte ufficiali con ben chiaro l’obiettivo di essere in grado di proporre un progetto per Nettuno che non sia residuale alle urne e con sul tavolo la minaccia concreta: quella che una parte del Partito, se non si raggiunge un accordo considerato favorevole, possa decidere di lasciare i democratici per altri lidi.
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