La Guardia di Finanza di Roma, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno inferto un altro duro colpo al narcotraffico internazionale individuando, sotto le mentite spoglie del “prete missionario”, uno dei più insospettabili corrieri appartenente ad un’organizzazione dedita all’introduzione di sostanze stupefacenti in Italia.
All’Aeroporto Leonardo da Vinci, il fantomatico uomo di chiesa, con tanto di collarino ecclesiastico, dichiarava di avere la cittadinanza americana e di essere giunto a Roma, proveniente da Maputo (Mozambico), in transito dall’aeroporto di Lisbona (Portogallo), reduce da un impegnativo viaggio missionario.
Nel corso del controllo dei documenti, i militari hanno scoperto che la sua vera cittadinanza era in realtà nigeriana e che era in possesso solamente di una semplice richiesta di cittadinanza statunitense, mai accolta, utile esclusivamente a trarre in inganno i finanzieri.
Durante l’ispezione della valigia del “finto prete”, nonostante la minaccia di una “scomunica” nei confronti delle fiamme gialle, in un doppio fondo sono stati trovati circa tre chilogrammi di eroina purissima, destinata ad alimentare il mercato del litorale romano.
È in crescita un fenomeno sempre più preoccupante: il ritorno al consumo dell’eroina, la cosiddetta “droga dei poveri”. Il costo molto basso, anche 20 euro per una dose da 1 grammo e addirittura 5 euro per una monodose da 0,1 grammo, ne favorisce la diffusione soprattutto tra i più giovani. L’eroina sequestrata avrebbe consentito alle organizzazioni criminali di immettere sul mercato circa 25.000 dosi che avrebbero garantito ai trafficanti guadagni per oltre 1 milione di euro.
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