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10 domande ai candidati a Sindaco di Anzio, le risposte di Giovanni Del Giaccio

Un sogno per Anzio: restituirle il ruolo che merita in Italia, in Europa e nel mondo

Giovanni Del Giaccio

Breve scheda di presentazione anagrafica

 Giovanni Del Giaccio

Laurea in sociologia, iscritto al secondo anno del corso di laurea magistrale in comunicazione scientifica e biomedica

50 anni, giornalista

Prima esperienza politica

Passioni personali: baseball, cucina, ritagli di stampa

Un sogno per Anzio: restituirle il ruolo che merita in Italia, in Europa e nel mondo

Dieci domande ai candidati a Sindaco di Anzio

1) Quali sono le tre priorità assolute per la città di Anzio a cui porre rimedio dal primo minuto?

Il bilancio, la pulizia, la macchina amministrativa

2) Su cosa è necessario investire per dare un’opportunità di lavoro e crescita alle nuove generazioni?

Su quello che abbiamo chiamato sviluppo senza mattone: il mare e ciò che vi ruota intorno, dallo sbarco a Nerone, dall’enogastronomia al porto. Immaginiamo di fare Anzio una meta di eventi nazionali e internazionali, ripartendo dal petrolio della città: il mare.

3) In attesa del bando del nuovo Porto di Anzio cosa pensa del progetto e che idea di sviluppo ha in mente per la città?

Intanto il porto è il fallimento più palese del centrodestra che fa marcire una concessione. Il progetto poteva avere un senso nel 2005, è cambiato il mondo e va utilizzata la concessione stessa solo per il bacino interno, coinvolgendo la Regione e l’autorità portuale nei successivi passaggi.

4) Il problema dei rifiuti è diventato centrale nel comune di Anzio, come intende intervenire per far sì che non si ripresenti specialmente nel periodo estivo?

Dicendo stop agli appalti che sono stati un modo, per il centro-destra, di fare un ufficio collocamento per disperati. Vogliamo entrare in una società pubblica virtuosa, ma soprattutto fare in modo che la differenziata sia un premio per i cittadini e non un peso. Spendiamo per il servizio più che in altre parti d’Italia, grazie a chi ha messo in piedi questo servizio, vogliamo fare in modo che differenziare consenta di avere un reale risparmio in bolletta. Per le seconde case, invece, reali e funzionali isole ecologiche sulle vie di uscita dalla città in modo che con una tessera possano lasciare i rifiuti, differenziando anche loro. Infine, sanzionando realmente gli incivili, facendo funzionare le foto trappole, le telecamere e ispettori ambientali che possano fare sanzioni reali e non finte com’è stato con la gestione Bruschini-Placidi che oggi si vuole continuare”

5) Mare eccellente, presenze in crescita, come si può sostenere il turismo che sembra la più grande risorsa cittadina?

Le presenze solo nei fine settimana o durante l’estate sono importanti ma non bastano. Dire “Sold out” va bene, ma le presenze fini a se stesse non bastano. Tanta gente va bene, ma occorre fidelizzarla e dare servizi tutto l’anno.

6) I cittadini sono sempre più presenti nella creazione dei programmi, quale l’emergenza più segnalata?

La pulizia della città e il lavoro. Per questo, la nostra idea è chiara: basta con il Comune che fa l’ufficio di collocamento per disperati, pensando a 2-300 persone ma un modello di sviluppo che porti lavoro come ho detto prima. Per la pulizia ho già detto.

7) Qual è il problema più grande in eredità dalla precedente Amministrazione?

La situazione dei conti, nonostante le assicurazioni di Bruschini e De Angelis che prima si lamentava del bilancio, poi ha approvato gli ultimi documenti contabili. La situazione dei residui è preoccupante, i debiti sono ingenti, le entrate incerte”

8) Quale avversario ritiene sia il più temibile?

Candido De Angelis

9) Perché pensa di essere la persona giusta per guidare il Comune di Anzio?

Per il progetto che abbiamo messo insieme per realizzare #unaltracittà. Dicendo ai cittadini la verità con ciò che possiamo fare subito, quello che faremo nel medio e nel lungo periodo

10) Perché i cittadini dovrebbero votare proprio Lei?

Per l’impegno civile di una vita in questa città e perché quando ho detto una cosa, l’ho sempre fatta. Ci metto la mia credibilità, quella di una vita.