Una folla commossa e addolorata quest’oggi ha atteso l’arrivo del feretro con le spoglie mortali di Giampiero Petrone, 27 anni, rimasto vittima di un drammatico incidente stradale all’alba della scorsa domenica mentre rientrava a casa dopo una serata con gli amici. Tutte le persone sull’auto sono ancora in gravi condizioni. Purtroppo per Giampiero l’impatto è stato fatale. A piangerlo oggi i familiari, gli amici di sempre, quelli di Verona dove si era trasferito per lavoro, chi lo ha visto crescere e gli ha voluto bene. In tantissimi hanno voluto stringersi alla famiglia in un momento drammatico, per la scomparsa di un ragazzo giovanissimo e molto amato.
A prendere la parola in chiesa, per ricordare Giampiero, il Parroco del Centro Ecumenico di Lavinio. “Con difficoltà prendo la parola oggi – ha esordito – la Chiesa mi impone di farlo e io chiedo l’aiuto di Dio. Sono convinto che davanti a questa tragedia le parole rischiano di essere un insulto al dolore. Parliamo con Dio che ascolta i nostri perché? ma anche la nostra rabbia. Non ho parole per spiegare questo evento, solo Dio lo sa il perché. Per questo vi invito al silenzio a trovare in Dio le risposte. Quando non si capisce il motivo di quello che accade c’è solo rabbia ma non deve essere solo rabbia. Voglio contare le parole. Di fronte alla morte di un ragazzo pensiamo alla privazione che ha avuto, dell’amore di una famiglia, della vita.
È una considerazione umana. Ma dobbiamo avere fede nella resurrezione in cui Dio ci dona immediatamente la felicità che in questa vita agognamo. Questo non ci priva del dolore che proviamo, ma ci può consolare. Ora Giampiero è colmato di pace, gioia, amore. Si poteva evitare? Dio è amore sono altri i pensieri e i perché che ci dobbiamo porre. Il vero amore non è mai privazione, diamo a Dio il nostro dolore per trasformarlo in pace”.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.