Domenica mattina è stato allestito sul Lungomare Matteotti a Nettuno un gazebo con le bandiere del Movimento 5 stelle. Sotto lo stand, ad alterni momenti, il Sindaco sfiduciato Angelo Casto, l’ex consigliere Mauro Rizzo, l’organizer del Meetup Franca Della Croce, ma anche gli ex consiglieri Gianluca Latini e Sara Buonamano, attivissima nella diffusione dei volantini. In distribuzione la fotocopia a colori di una pagina del settimanale locale Il Granchio. Il giornale era aperto, per chi volesse avere contezza dell’originalità del documento, sul tavolino del banchetto. Copia originale del Settimanale è stata sfoggiata anche dal Sindaco sfiduciato Casto, che lo ha mostrato a molti, indicando la pubblicazione del documento a firma del Movimento 5 stelle con cui si diffama il nostro giornale on line. La diffusione dei volantini nella piazza centrale di Nettuno, dalle 9 alle 13, ha quindi amplificato in maniera notevole l’impatto diffamatorio del documento contestato, che è il protagonista di una querela del nostro Editore nei confronti del Movimento 5 stelle, dell’ex Primo cittadino e degli organi di stampa che lo hanno diffuso.
Se mai un dubbio c’era su chi avesse scritto il documento ora è chiaro che chi lo ha diffuso sotto al gazebo, se ne è assunto la paternità. Siamo certi che nessuno, nel gruppo ‘unito e coeso’ formato dall’ex Sindaco, dai dieci consiglieri del documento di sfiducia agli assessori, dall’organizer e da chi era presente sotto e intorno al gazebo, disconoscerà la paternità reale e morale del documento politico. Dispiace che il settimanale locale abbia ‘limato’ il contenuto del testo facendo torto agli estensori del documento che ci definisce ‘pennivendoli’ e che appella i consiglieri che hanno sfiduciato Sindaco e consiglio come ‘traditori di una città’. Ovviamente le critiche che ci sono state mosse nel documento gli ex consiglieri si sono ben guardati da ribadirle a voce quando ci siamo fatti vivi sotto il gazebo e lo stesso ex Sindaco ha preferito mantenere ampie distanze. Anche ad esperienza amministrativa malamente conclusa il confronto, per chi si fregia del simbolo del Movimento 5 stelle, resta un’utopia. E’ importante ora da capire se l’utilizzo di questo simbolo, in corso fino a ieri, sia legittimo, visto che al termine del mandato elettorale il Movimento se ne riappropria. Anche di questo chiederemo conto.