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Commozione al Museo dello Sbarco di Anzio per la visita dei Veterani inglesi

Una visita emozionate quella di questa mattina al Museo dello Sbarco di Anzio. Una delegazione di veterani Inglesi infatti, ha fatto visita alla struttura alle 11,30 circa, per poi proseguire il viaggio nella storia della II Guerra mondiale

Una visita emozionate quella di questa mattina al Museo dello Sbarco di Anzio. Una delegazione di veterani Inglesi infatti, ha fatto visita alla struttura alle 11,30 circa, per poi proseguire il viaggio nella storia della II Guerra mondiale, facendo tappa nei cimiteri di guerra e, alle 15, al Porto per la deposizione di una corona. La visita al Museo è stata l’occasione per uno scambio di ricordi e per sottolineare l’amicizia profonda e il legame storico che si è creato tra la città di Anzio e chi ha combattuto per la libertà. Ad accogliere la delegazione il Presidente del Museo dello Sbarco Patrizo Colantuono e l’assessore alla Cultura Laura Nolfi.

“Siamo qui per ricordare l’operazione Shingle”. Ha detto al guida i interprete della delegazione inglese, composta da diversi veterani ma anche da figli e nipoti dei caduti in guerra. Commozione e applausi hanno dato il benvenuto del museo agli ospiti che, come ha ricordato la guida “tanto tempo fa hanno combattuto su queste coste e oggi sono qui per un viaggio nella memoria storica”.

“Buongiorno a tutti e benvenuti ad Anzio – ha esordito l’assessore Nolfi, tradotta in tempo reale dalla guida – è un onore avervi qui oggi. L’Amministrazione comunale vi da il benvenuto e vi ringrazia per ciò che in questi anni avete donato al nostro Museo ma soprattutto perché quello che siamo noi oggi è possibile anche grazie al vostro sacrificio e a quello dei vostri amici”. La guida ha poi fatto le presentazioni di chi ha combattuto e di una donna che non ha mai conosciuto il padre caduto in guerra.

“E’ un piacere ed un onore avervi qui – ha aggiunto Patrizio Colantuono – voi mi date sempre più forza per andare avanti. Proprio grazie agli amici inglesi – ha spiegato – nel 1984 c’è stata una svolta per il nostro Museo. Dopo una visita in cui abbiamo potuto mostrare solo una divisa, la delegazione tornata a casa ci ha inviato in dono tantissimi reperti anche canadesi e scozzesi. Per il 50 anniversario hanno inviato tanto materiale storico e io spero da qui in futuro che il nostro Museo diventi grande il triplo”.