Ci si aspettava una dichiarazione del Primo cittadino sui motivi della caduta, magari anche una replica alle parole pesantissime usate dalla sua ex giunta in un documento fiume in cui emergono dettagli sconcertanti dell’agire dell’ex Primo cittadino, ma Casto, sorprendente fino all’ultimo nel suo agire, ha salutato tutti, citato un articolo di legge che spiegava la differenza tra consiglieri eletti ed assessori (?) per poi dare voce ai nuovi assessori, che hanno spiegato quello che avrebbero potuto fare.
A seguire, per circa un’ora, sull’ora e mezza disponibile, gli interventi dei cinque assessori, alcuni dei quali nominati da pochissimo. Uno ad uno hanno parlato di quello che avrebbero voluto fare (chi è interessato può visionare il video che riportiamo sulla nostra pagina Fb). Imperdibile il discorso dell’ex assessore Aquino, che arriva a leggere una parte della lettera con cui si era dimesso l’estate precedente. Infine, mentre molti si allontanavano per nulla interessati a quella che sembrava un’apertura di campagna elettorale più che un addio, l’intervento della consigliera Laura Pizzotti che riesce nell’impresa di dire, tra gli applausi, riferito ad un Sindaco sfiduciato dai suoi, la cosa più incredibile: “Sono sempre più convinta che Casto è il Sindaco migliore che Nettuno possa avere”.
Infine a richiamare l’ex Sindaco alla realtà dei fatti e alla concretezza dei motivi dell’incontro sono i cittadini che, con le loro domande, centrano il punto dell’incontro e chiedono se si poteva fare di più per salvare questa Amministrazione. Ed è qui che Casto finalmente, fornisce la sua versione dei fatti.
“Ho cercato di chiamarli decine e decine di volte – spiega Casto riferito ai quattro consiglieri che lo hanno sfiduciato – li ho fatti chiamare anche dai consiglieri, visto che dicevano che mi cercavano ma non era così, hanno pure bloccato i telefoni, non mi hanno mai voluto rispondere mi hanno detto di rispondere sulla stampa, ma io non mi faccio pressare da nessuno. Si parla prima all’interno, nelle sedi istituzionali, poi sulla stampa. C’è persino chi ha scritto che facevo pressing quando sono solo andare a salutare. Io non mi faccio fare pressioni da nessuno. Non presso e non mi faccio pressare ognuno si prende le sue responsabilità. Le responsabilità di quello che è successo sono formali. Era un confronto che doveva essere politico in seno al gruppo, dopo varie telefonate ed email visto che non riuscivo ad avere un confronto, addirittura lo staff nazionale, li ha chiamati per un confronto e questi qui rispondono No, ci vediamo dopo il 2 e il tre sono andati da Notaio, una tempistica straordinaria. La storia si fa con i fatti, il fatto è che io li ho cercati, ho mandato mail e non hanno risposto, non capisco perché non sono venuti a confrontarsi e poi è uscito fuori che il confronto non lo volevo io. Uno può anche avere un anello al naso ma non una ciavatta al naso. Su questo non transigo. Il dialogo io non l’ho trovato. Non gli faccio colpa, evidentemente hanno deciso così. Magari io sto in un altro pianeta, chiunque prima di dare notizie alla stampa si riunisce, sennò il mondo è al contrario. Questa è la verità vera, mi hanno fatto passare per un Sindaco capriccioso, voglio dire, è giusto pure ognuno dice le sue cose, si parla, si dice, la verità sono le cose vere, i fatti reali, non le cose che vengono dette”. Poi Casto cita il caso di Genzano, e finalmente ammette una cosa negata fino alla fine, fino alla conferenza stampa. “Non ho avuto una maggioranza coesa”. C’è infine chi gli ha chiesto se si vuole ricandidare. “Non posso rispondere a questa domanda. Sono amareggiato replica, avrei voluto fare di più, c’è chi non me lo ha permesso e non se lo è permesso. Ognuno prende le sue decisioni nella vita. Non sono un politico e si è visto, ma molte cose l’ho imparate. C’è chi me lo ha chiesto, anche tutti i consiglieri che sono qui. E’ arrivata la nomina provvisoria del Commissario, non è ancora sciolto il consiglio, arriverà a breve ha un ottimo curriculum”. Infine lacrime e abbracci con i sostenitori. I consiglieri, che come ricorda Casto ‘sono eletti dal popolo’, non hanno preso la parola, almeno fino alle domande della stampa.