Si è tenuta nel pomeriggio di ieri, nel giorno della caduta del sindaco di Nettuno Angelo Casto, una riunione del partito democratico presso la sede di via Montenero. Un momento di condivisione e di analisi di quanto accaduto alla sfiduciata giunta guidata dal sindaco Angelo Casto, ma anche di idee da mettere sul tavolo per il futuro.
“La sfiducia è un gesto che andava fatto dopo anni di immobilismo – ha detto Carlo Conte – Si apre orizzonte nuovo. Dobbiamo saper sfruttare questa apertura, apriamo alla società civile. Nettuno ha bisogno di una guida. ora si apre prospettiva di lavoro e la sede deve restare aperta”.
All’assemblea è stato proposto di redigere un documento da divulgare alla cittadinanza in cui illustrare le linee che dovranno guidare il partito alle prossime elezioni.
“Maggioranza fatto tutto da sola – ha detto nel suo intervento Nicola Burrini – Ora è fondamentale investire qualcuno del Pd per allargare il recinto in cui stare. Non viviamo divisi le elezioni come la scorsa volta. Questo scioglimento non è frutto di visioni politiche diverse, ma per problemi di poltrone e di giunta. Dobbiamo sottolineare questo nel nostro documento. Abbiamo un discorso di proposta è avviamo tratrsative per riprenderci quella parte di società civile che abbiamo perso e quella parte di centrosinistra che oggi vota cinque stelle mettendo al centro i temi del centrosinistra. Dobbiamo essere subito protagonisti di un discorso allargato e propositivo”.
Alberto De Carolis avanza la proposta di istituire assemblee tematiche su questioni come sport, sanità, scuola e sociale che coinvolgono i cittadini. “Bisogna parlare – ha detto – di temi concreti che interessano alla gente e correggere gli errori del passato avvicinandosi alla gente. Partito democratico deve riprendersi il territorio che oggi ha perso portando la gente a discutere dei problemi reali del paese”.
A seguire, poi, l’intervento del consigliere comunale Giacomo Menghini che oggi ha firmato le dimissioni assieme a 8 colleghi di opposizione e a 4 esponenti del Movimento 5 stelle. “Era una amministrazione – ha detto – in coma vegetativo permanente retta sull’attività di quattro assessori le cui scelte saranno oggetto di analisi approfondita. Una amministrazione scollegata da ogni confronto democratico sia con l’opposizione che all’interno del Cinque Stelle arrivando a far esplodere certe situazioni. E’ stata evidenziata l’incapacità di governare”.