Home Politica Deferiti ai probiviri i consiglieri di Nettuno che hanno sfiduciato Casto

Deferiti ai probiviri i consiglieri di Nettuno che hanno sfiduciato Casto

"Daniela De Luca, Marco Montani, Giuseppe Nigro e Simonetta Petroni, consiglieri dimissionari del comune di Nettuno, non rappresentano più con dignità i valori e il simbolo del MoVimento e hanno tradito il mandato affidato loro in qualità di portavoce del MoVimento 5 Stelle.

Daniela De Luca, Marco Montani, Giuseppe Nigro e Simonetta Petroni, consiglieri dimissionari del comune di Nettuno, non rappresentano più con dignità i valori e il simbolo del MoVimento e hanno tradito il mandato affidato loro in qualità di portavoce del MoVimento 5 Stelle. La loro condotta è da ritenersi inqualificabile. Non potranno piu’ candidarsi nelle fila del MoVimento e sono stati deferiti ai probiviri”. E’ quanto fanno sapere dallo staff del MoVimento 5 Stelle dopo che oggi con le dimissioni di tredici consiglieri, nove di opposizione e quattro pentastellati, è stato sfiduciato il sindaco di Nettuno Angelo Castro.

La nota dello Staff, almeno per il momento, non sembra tenere in alcun conto, le precedenti segnalazioni dei quattro, proprio allo staff del Movimento, su quelle che sono state definite in documenti e lettere aperte le ‘omissioni del Sindaco Casto sul mancato rispetto dei regolamenti a 5 stelle’. Oggi si punta il dito contro i quattro, che hanno motivato nel dettaglio quella che, infine, hanno ritenuto essere una scelta obbligata: la sfiducia al Primo cittadino. E quello che è certo è che la posizione delle due parti, rispetto a chi davvero ha rispettato i valori del Movimento, non sarà stabilita da un non meglio specificato staff ma dal collegio dei probiviri che sarà certamente chiamato in causa per dirimere una controversia di grande importanza. I quattro, lo sottolineamo, hanno sfiduciato consiglieri e Sindaco per una serie di eventi che ritengono del tutto estranei al Movimento e anche per alcune indagini in corso che hanno minato la serenità e il buon nome dei consiglieri comunali e gettato ombre – come spiegano nel documento di sfiducia – sull’operato dell’Amministrazione. Non è a poche ore dal termine di una esperienza amministrativa che il Movimento può stabilire con cognizione se a rispettare i principi, l’etica e le regole del Movimento sia stato chi ha sottoscritto la sfiducia o chi è stato sfiduciato.

Infine una ultima ed inevitabile considerazione. I consiglieri che hanno sfiduciato il Sindaco Casto e la maggioranza a 5 stelle lo hanno fatto perdendo una posizione di privilegio. Sarebbe stato più semplice e forse più comodo trovare un punto di incontro con i colleghi di partito ed andare avanti. Se questo non è stato possibile è perché i quattro dissidenti hanno vissuto come un tradimento profondo ed insuperabile di quei valori di partecipazione attiva, trasparenza e onestà che avevano spostato, il comportamento di Sindaco e maggioranza dalla caduta della giunta in poi. E’ finito con la sfiducia all’Amministrazione Casto, un sogno coltivato a lungo di buona Amministrazione e di partecipazione civica, un progetto costato passione e fatica e che, ancor prima dei provvedimenti dello staff del Movimento, ha causato in chi oggi è andato dal Notaio una profonda amarezza.