Non bastava la situazione dei consiglieri comunali a 5 stelle, ormai di fatto fratturati. Anche la nuova giunta a 5 stelle guidata dal Sindaco Angelo Casto è attraversata da tensioni e liti. A quanto pare alcuni assessori allargano il campo di azione ben oltre le deleghe ricevute formalmente dal Sindaco, con invasioni di campo che non sono per nulla gradite dai colleghi di squadra. La seconda giunta Casto, al momento, non si è distinta per particolare incisività. Se si esclude la determina delle rassegnazione dei permessi sosta e il riavvio dei lavori al Cimitero (le cui controverse modalità verranno approfondite con un accesso agli atti che si spera possa spiegare incongruenze, revoche e procedura) ben poco è stato fatto almeno per quello che si può visionare sull’Albo on line. Su idee, progetti e punti programmatici da portare avanti secondo programma, infatti, né il Sindaco né la giunta comunicano con la città e la stampa. I soliti bene informati parlano di una brutta discussione nelle stanze del Sindaco in particolare tra due assessori ma anche di malumori da parte di altri delegati che stanno meditando una ‘ritirata’ rispetto ad una situazione che sembra ogni giorno più scomoda. La riunione dei Capigruppo questa mattina, non è servita invece a migliorare il dialogo tra i quattro consiglieri autosospesi del Movimento 5 stelle, che hanno preso una dura posizione contro i 10 colleghi di maggioranza che con un documento segreto hanno chiesto al testa di tre assessori e contro il Sindaco Casto che ha omesso di rispettare le regole del Movimento e che, successivamente, ha evitato il confronto. La situazione di iniziale disagio degenerata al punto che ogni contatto formale è stato interrotto dai quattro (Daniela De Luca, Marco Montani, Simonetta Petroni e Giuseppe Nigro) in attesa di risposte a precise domande che il Sindaco nega da tempo sia ai quattro che ai cittadini. I quattro hanno annunciato che voteranno con l’opposizione per la creazione di una commissione di inchiesta necessaria a chiarire la questione dei preventivi a 5 stelle, verbalizzati dopo un confronto tra il sindaco e i consiglieri di maggioranza. Dopo la dura critica dei quattro nei confronti del Primo cittadino, contestato in toto nel suo operato e nel suo ruolo di Sindaco, capo politico e garante delle regole del Movimento 5 stelle, il voto con l’opposizione potrebbe essere il primo atto concreto di formale sfiducia.