La Prefettura ha scritto una nota di replica al ricorso presentato dal consigliere comunale a 5 stelle Claudio Monti che, revocato dal Sindaco di Nettuno Angelo Casto da tutte le commissioni chiedeva un parere sulla legalità del gesto. La Prefettura, come era facile prevedere, ha replicato di non essere l’organo competente per una valutazione sulla questione, annunciando all’interessato che la giusta sede per chiedere giustizia è il Tribunale Amministrativo regionale. Ma è chiaro, alla luce delle scuse presentate da Monti a mezzo stampa e accettate dal Sindaco Angelo Casto in men che non si dica (nonostante le precedenti dichiarazioni in cui lo voleva definitivamente fuori dal Movimento, senza scuse e all’unanimità), la situazione può già considerarsi risolta. Se si esclude l’ennesimo imbarazzo per il Sindaco (e Vicequestore) che di recente ha dato da fare al Commissariato e al Prefetto con una serie di audizioni sui temi più svariati (palco di Grillo, intimidazioni in consiglio comunale, caso Poseidon e preventivi a 5 stelle, anch’essi finiti sul tavolo della Prefettura per una valutazione) la crisi tra Casto, Monti, ma anche i consiglieri Tortis e Gallina, fino a ieri dissidenti, è alle spalle. A certificarlo una passeggiata in piazza con il Sindaco Casto che, tra sorrisi e abbracci, ha dimostrato grande tempra morale nel perdonare ai tre consiglieri tutte le beghe del passato. Monti, Tortis e Gallina, lo ricordiamo, non hanno votato il Sindaco Casto all’Area metropolitana, facendo chiacchierare i grillini di tutta la Provincia, non hanno votato lo stop alle proroghe del Servizio di pulizia del Comune, Monti non ha votato il Bilancio per due anni di seguito (e per questo è stato espulso da Casto). Non solo. I tre hanno ‘imbeccato’ l’opposizione fin dall’inizio per mettere in imbarazzo la giunta. Il Sindaco Casto ha espulso Monti e imposto un ultimatum ai consiglieri di maggioranza: o io o lui. “Per me – ha detto in consiglio comunale davanti a maggioranza e opposizione – Monti è fuori dal Gruppo. Chiedo la fiducia ai miei consiglieri, basta solo uno…”. Parole categoriche. Ma sappiamo tutti come è andata a finire. Tortis e Gallina avevano fatto sapere prima del consiglio che Monti non lo avrebbero sfiduciato, il resto è storia. Ora non resta che attendere il pieno reintegro di Monti con tutti gli onori. Prima del prossimo consiglio comunale in cui anche altri consiglieri di maggioranza avranno l’occasione di dire la loro.