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In consiglio il Sindaco grillino Casto scarica Monti, resta il mistero sul ‘perdono’

"Oggi chiedo ai miei consiglieri di maggioranza qui presenti, poi lo chiederemo anche agli assenti, ad eccezione ovviamente di uno, chiedo, il cosidetto recall. Chiedo la maggioranza assoluta all’unanimità, basta uno, escluso ovviamente uno

Il Sindaco Angelo Casto

“Oggi chiedo ai miei consiglieri di maggioranza qui presenti, poi lo chiederemo anche agli assenti, ad eccezione ovviamente di uno, chiedo, il cosidetto recall. Chiedo la maggioranza assoluta all’unanimità, basta uno, escluso ovviamente uno che è il consigliere Claudio Monti che per me non fa più parte del gruppo, questa è una questione interna al gruppo, di votare la fiducia nei miei confronti”. Con queste precise parole il Sindaco del Movimento 5 stelle di Nettuno Angelo Casto si è rivolto ai consiglieri della sua maggioranza per ottenere la fiducia. In consiglio non è stato possibile votare (il regolamento non lo prevede) e c’erano assenze importanti (mancava il consigliere Tortis, alla sua nona assenza in assise, che aveva già detto che non avrebbe votato contro Monti) e di fatto non è chiaro oggi se il Comune di Nettuno una maggioranza ce l’ha oppure no. E non è chiaro neanche se la questione Monti sia risolta oppure no visto che, il Sindaco dice con chiarezza che il consigliere non fa più parte del gruppo, ma sa bene che molti dei suoi non sono d’accordo con lui. Il Primo cittadino sembrava intenzionato a forzare la mano chiedendo la fiducia, ma i giorni trascorsi sembrano aver portato a nuovi scenari, con i consiglieri che sembra proprio abbiano fatto pressing sul primo cittadino, imponendo a Casto ‘il perdono’ al consigliere che non gli ha votato nulla ed ha chiesto all’opposizione di uscire, facendo mancare il numero legale durante il voto sul bilancio.

D’altra parte il Sindaco non è nuovo a rapidi cambiamenti di fronte. Con l’accordo raggiunto con giunta e cinque consiglieri la sera del consiglio comunale, culminato due giorni dopo con l’accettazione di dimissioni mai presentate dalla prima giunta.

“La decisione di 5 Assessori di rimettere le deleghe con la frase che molto mi è dispiaciuta, ovvero quella del “o tutti o niente” – ha detto Casto in consiglio comunale, lo stesso in cui ha annunciato che Monti era fuori dal gruppo di maggioranza – ha inevitabilmente contribuito a formare quelle che sono state poi le mie conseguenti decisioni e non la lettera di alcuni Consiglieri che manifestava un malumore politico fino a quel punto gestibile, poiché rientrava infatti in dinamiche che la politica porta con sé fatte talvolta di contrasti e confronti, anche aspri, ma sempre tesi a chiarire prima di rompere”. La lettera dei consiglieri, lo ricordiamo, contrariamente a quanto afferma il sindaco in un comunicato ufficiale, è un documento con cui si chiede la testa di tre assessori, con motivazioni irrisorie, e in cui si sottolinea infine, con tono risolutivo “Siamo certi che la nostra volontà politica sarà tenuta nella opportuna considerazione”. Frase in cui il Sindaco non sembra aver ravvisato il chiarissimo significato ultimativo. Da quella lettera ad oggi diversi cambiamenti di idea da parte del Primo cittadino, che nelle prossime ore dovrà fare chiarezza sul caso Monti, magari se trova il tempo dovrà rispondere alle domande dei quattro e, infine, dovrà cercare di capire se la sua maggioranza è ancora in piedi.