Parola d’ordine: silenzio assoluto. Nessun commento, nemmeno una parola sulla questione dei preventivi presentati dai consiglieri a 5 stelle del Comune di Nettuno e discussi in maggioranza. Uno dei quali finito in un inquietante verbale di una riunione tra i consiglieri grillini di maggioranza e il Sindaco Angelo Casto che, senza colpo ferire, hanno anche sottoscritto e firmato il documento. Nessuna comunicazione alla città per spiegare o chiarire le intenzioni di chi il preventivo lo ha proposto. Ovviamente nessuna smentita. Abbiamo chiesto direttamente al Sindaco Casto se il documento, pubblicato in fotocopia su Facebook, fosse autentico oppure no ed ha preferito non rispondere. Oggi tutti si chiedevano per quali stanze e quali mani fosse transitato il documento, per cercare di ricostruire la dinamica di come sia potuto, infine, finire sui social e sui giornali mettendo tutti in imbarazzo. Poi non sono mancate le recriminazioni nei confronti di chi il verbale lo ha scritto, senza omettere il dettaglio del preventivo che, lo ricordiamo, il consigliere Diego Tortis indicava come presentato dal consigliere Gianluca Latini. A minimizzare i fatti proprio con i consiglieri grillini per nulla contenti dell’attenzione mediatica del fatto, il Primo cittadino, che ha cercato di tranquillizzare tutti invitandoli alla calma e al silenzio. Ma alcuni dei consiglieri la calma non l’hanno ritrovata ed hanno pensato bene di chiedere un parere legale sulla vicenda, ognuno al proprio avvocato, per valutare le possibili conseguenze legali del verbale e della firma apposta alla fine. D’altra parte il consigliere Marco Montani lo ha detto con chiarezza sul suo profilo Fb: il documento è stato presentato alle Autorità competenti per le valutazioni del caso. Proprio Montani lo ha presentato per prendere le distanze da un metodo di confronto su alcune questioni decisamente lontano dai principi del Movimento 5 stelle e impossibile da condividere. La questione degli effetti legali è controversa. C’è chi dice che possa essere tirato in ballo l’articolo 353 del Codice penale: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque con violenza o minaccia, o con doni, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti, turba il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto del bando o di altro atto equipollente al fine di condizionare le modalità di scelta del contraente da parte della Pubblica amministrazione è punito…”. Ma c’è anche chi dice che il reato si concretizza solo se i lavori vengono assegnati in maniera non congrua rispetto i regolamenti. Sta di fatto che chi quel giorno era assente oggi sembra essere decisamente più contento di chi invece c’era ed ha firmato. Intanto c’è chi si interroga anche sugli altri verbali di maggioranza, quelli prima del 19 marzo, ma pare che siano già tutti spariti dagli uffici del Comune in cui venivano conservati.