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Grillini di Nettuno a confronto sui preventivi dei consiglieri, imbarazzo a 5 stelle

La questione dei 'preventivi' dei consiglieri grillini che giravano tra gli uffici del Comune di Nettuno da settimane era un'antipatica 'voce di popolo'. Leggenda vuole che qualche consigliere, uno più di una volta

La questione dei ‘preventivi’ dei consiglieri grillini che giravano tra gli uffici del Comune di Nettuno da settimane era un’antipatica ‘voce di popolo’. Leggenda vuole che qualche consigliere, uno più di una volta, sia stato preso a male parole da diversi assessori della precedente giunta Casto, quella dimissionata il 19 marzo scorso, proprio per essersi presentato con un foglio di carta in mano che ha poi mestamente dovuto riportarsi a casa.
Oggi, grazie ad un documento pubblicato su Facebook, sulla questione cade il velo. Non solo i preventivi sono realissimi, ma sono diventati persino oggetto di un ‘verbale di riunione di maggioranza’ che nelle intenzioni doveva restare riservato, e che è stato sottoscritto in primis dal Sindaco Angelo Casto e poi da diversi consiglieri comunali. Come se all’improvviso si fosse sdoganata una prassi fino ad allora vietata se non si voleva incorrere in pesanti discussioni con gli assessori in carica per nulla teneri sulla questione.

Il verbale di maggioranza diffuso su Fb e siglato anche dal Sindaco

Il documento che circola on line è una fotocopia. Abbiamo chiesto conto direttamente al Sindaco dell’autenticità del contenuto e delle firme. Il primo cittadino, interpellato su WhatsApp, ha preferito non rispondere.
A fugare ogni dubbio sul fatto che il verbale fosse autentico il consigliere Marco Montani, che sul suo profilo Facebook spiega: “Viste le recenti pubblicazioni di documenti meramente interni e non decisionali ma che possono essere strumentalmente equivocati, nello spirito del M5S dico che quel documento prima della sua pubblicazione è stato da me consegnato alle Autorità per le valutazioni del caso. Ritengo di essermi comportato sempre in maniera chiara e trasparente, agisco come il M5S mi ha insegnato che è quello che la mia coscienza mi dice”. Montani quindi ha portato il verbale alle Autorità, certificandolo per vero e prendendone le distanze. Ma cosa dice il documento? Dopo aver discusso di alcune questioni amministrative, al punto quattro del verbale sul legge: “Problema parcheggi: il Consigliere Diego Tortis ha ricordato che all’interno del Parco Loricina sussiste un’area dove si potrebbero reperire circa 60 posti auto a fronte di una serie di lavori relativi alla realizzazione di pali e installazione della relativa illuminazione, bocchette per l’acqua e cordoli di cemento per i marciapiedi, ricordando che il consigliere Gianluca Latini aveva portato un preventivo di spesa di circa 8500 euro per la realizzazione delle opere di cui sopra”.

Come se nulla fosse, e non si comprende a che titolo, un consigliere di maggioranza porta all’attenzione dei colleghi un preventivo lavori presentato da un altro consigliere. Fuori da ogni logica e certamente fuori dalle competenze dei consiglieri stessi che, per i preventivi, dovrebbero rivolgersi agli uffici. Non un atto illecito (che si concretizzerebbe solo se fosse accertato un successivo percorso di assegnazione dei lavori fuori dalle norme di riferimento) ma un fatto fuori da ogni etica politica. A maggior ragione rispetto allo standard del Movimento 5 stelle che fa dell’etica politica e della specchiata onestà una sua specifica bandiera.

Ancor più sorprendente la questione se si controlla la data del verbale: 20 marzo. Il giorno dopo le dimissioni della giunta il Sindaco si è riunito con i consiglieri 5 stelle, incredibilmente alla luce della crisi divampata nel consiglio comunale in cui è stato approvato il Bilancio solo grazie all’opposizione che ha retto il numero legale, hanno rinviato la discussione sul tema ‘ricompattare la maggioranza’ (che infatti è ben lontana dall’essere ricompattata) e discusso tra le altre cose di… preventivi. Gli stessi preventivi (o forse altri ancora) che fino al giorno prima non erano ammessi sul tavolo della discussione. Emblematico, nei giorni scorsi, lo scontro on line proprio tra il consigliere Gianluca Latini e l’ex assessore Guido Fiorillo, che proprio sui preventivi avevano battibeccato.
Oggi è fin troppo facile fare illazioni o anche solo ipotesi sulla frattura tra dieci consiglieri a 5 stelle che hanno chiesto la testa di tre assessori in settori importanti (Ambiente, Urbanistica Lavori pubblici) con motivazioni irrisorie, legate alle regole del Movimento a 5 stelle per via di due candidature e per aver accettato l’offerta di una posizione di prestigio in Regione. Gli stessi consiglieri che hanno chiesto la testa degli assessori, il giorno dopo le dimissioni, non si sono soffermati a riflettere sul fatto che anche la presentazione di preventivi nelle riunioni di maggioranza, non sembra rientrare nelle regole del Movimento 5 stelle, e neanche in quelle del testo Unico degli Enti locali che indica una precisa divisione dei compiti tra tecnici e politici. Infine è necessario sottolinearlo, non sembra rientrare nelle regole del buon senso e dell’opportunità.
A voler essere buoni si può parlare di una grave e imbarazzante leggerezza rispetto al senso di etica e opportunità politica, ma dopo due anni di mandato elettorale da parte dei cittadini simili leggerezze da parte dei consiglieri comunali eletti non sono ammissibili. I motivi di imbarazzo, per la giunta Casto, in questi giorni si stanno accumulando in maniera esponenziale.

Il Bilancio approvato solo grazie all’opposizione, con il consigliere Claudio Monti che fa presente ai colleghi di minoranza che se vanno via non c’è il numero legale. Monti stesso che non vota il Bilancio. Dieci consiglieri che chiedono e ottengono la testa degli assessori. Una giunta dimissionaria e dimissionata. Cinque consiglieri che difendono il proprio ruolo e la propria appartenenza alle regole del Movimento 5 stelle che vedono calpestate, anche con mezzi estremi, come delle lettere aperte durissime (ancora non c’è stato il confronto richiesto con il Sindaco) mentre tra i dieci firmatari c’è chi sfila in commissariato per il palco di Grillo, chi è coinvolto in via indiretta nella vicenda e chi presenta preventivi. Mentre in consiglio comunale un assessore fresco di nomina intimidisce un consigliere di opposizione e questo porta anche il Sindaco a dover rispondere in Commissariato dell’episodio… Si resta in attesa dei prossimi eventi nella consapevolezza che un clima simile e simili episodi per alcuni sono sempre più intollerabili, mentre gli altri si chiedono chi diffonde le notizie, ma non fanno ammenda sulle proprie, evidenti, responsabilità nella pessima immagine che la maggioranza sta dando di se.