Abbiamo riflettuto a lungo prima di dire la nostra, dopo la cronaca del consiglio comunale di ieri a Nettuno, sull’episodio che ha riguardato il consigliere di opposizione Claudio Dell’Uomo che si è sentito intimidito dalle parole dell’Assessore alla Polizia locale Stefano Cataldo.
Ma tacere è impensabile.
Cataldo, lo ricordiamo, per tre volte, parlando con l’ufficio stampa del Sindaco e davanti allo stesso Sindaco Angelo Casto, Primo cittadino e Vice questore di polizia, ha citato senza alcun motivo evidente le parole operazione San Valentino, San Valentino, San Valentino. Quasi nessuno al momento, ha capito a cosa si riferiva, chiedendo all’ufficio stampa di inserire quelle parole come didascalia ad una sua foto. Il consigliere Dell’Uomo, però lo ha capito subito. Si trattava di un chiaro riferimento ad un’operazione di polizia che ha portato all’arresto e alla detenzione di Claudio Dell’Uomo 25 anni fa. Dell’Uomo rimase in carcere per tre anni per poi essere del tutto scagionato da ogni accusa. Quello che ha detto Cataldo lo hanno sentito in molti. Lo ha sentito anche il consigliere Carlo Eufemi, le consigliere Maria Antonietta Caponi ed Enrica Vaccari. Ed hanno capito. Eufemi ha preso la parola ed ha sollevato il problema, serio, di quella che gli è sembrata un’intimidazione, che il consigliere Claudio Dell’Uomo certamente ha percepito per tale. Lo ha sollevato al Sindaco e Vice questore, che per sua stessa ammissione ha sentito e non ha fatto nulla. Non ha detto una parola. Non ha chiesto conto delle parole dette al suo Assessore di fiducia (al suo posto lo ha fatto Eufemi), non ha espresso solidarietà a Dell’Uomo, non ha replicato a Eufemi e agli altri consiglieri che con chiarezza gli hanno chiesto a più riprese di intervenire. Il Sindaco è rimasto in un imbarazzato e imbarazzante silenzio davanti ad un fatto che nessuno è riuscito a negare. L’assessore Cataldo ha quindi preso la parola. Ha parlato a lungo e, al termine del suo intervento è emerso che ‘non è abituato al contesto politico’, non ha chiesto scusa, non ha negato il fatto. Ha detto che era una battuta e che non pensava di scatenare queste reazioni. Alcuni consiglieri 5 stelle hanno poi aggiunto che si lo ha detto, non con l’intenzione di intimidire (ma nessuno chiarisce quale altra, oltre l’intimidazione, potrebbe essere stata l’intenzione della frase pronunciata), che l’assessore merita il beneficio del dubbio. Ci preme, quindi fare alcune considerazioni.
Le battute si fanno tra amici, di norma per ridere. Non era questo il caso. Per sua ammissione l’assessore Cataldo ha scambiato con Dell’Uomo solo poche parole nella sua vita. Certo Cataldo era innervosito, Dell’Uomo ha chiesto una verifica della sua compatibilità, alcuni consiglieri grillini gli hanno anche prestato orecchio l’avrebbero votata. Quindi lo ha detto e basta. Una cosa sgradevole, tanto per. Al ‘primo giorno di scuola’ alla prima provocazione, ha detto una frase per intimidire. Il suo ruolo, il suo lavoro, rendono incredibile l’ipotesi che non abbia valutato l’impatto, le conseguenze, il peso delle sue parole. Lo ha fatto sotto gli occhi di tutti, ed è andata bene. Il Sindaco, e Vice questore, non ha riconosciuto l’intimidazione o ci è passato sopra. Ha lasciato correre, i consiglieri di maggioranza hanno concesso il beneficio del dubbio (ma quale dubbio?) e, di fatto, Cataldo ha acquisito una patente per continuare su questa strada. Con i dipendenti del comune su cui ha indagato, con quelli che ritiene o riterrà essere ‘delinquenti’, su quelli che non gli sono simpatici, o per quelli che ‘chissà che nascondono’. Ieri è toccato a Dell’Uomo subire questo atteggiamento, all’opposizione restare inascoltata. Alla città dover assistere e tacere. Domani chissà. Non è dal Sindaco o dai consiglieri 5 stelle che arriverà un aiuto da chi si sente vessato o intimidito o minacciato dalle ‘battute’ di Cataldo. Il consigliere Dell’Uomo si tutelerà nelle sedi dovute, i dipendenti dovranno fare altrettanto. Superato il primo scoglio del pessimo clima negli uffici ci sono le giuste sedi in cui agire e reagire.
Infine un’ultima considerazione. Il Sindaco Casto per 18 mesi si è presentato in consiglio comunale con la sua precedente giunta i cui componenti, a turno, lo hanno difeso da attacchi, battute, polemiche mentre lui spesso restava in silenzio. Alla prima uscita con la nuova giunta tutti gli assessori della nuova squadra sono rimasti in silenzio. L’unico che ha parlato, senza neanche rivolgersi all’assise, ha detto qualcosa di così pesante e fuori luogo da aver messo in imbarazzo tutti, Sindaco, Movimento 5 stelle, consiglieri di maggioranza e opposizione, la stampa allibita, e tutti i presenti. Questa è la cifra.
Intimidazione in consiglio a Nettuno, il beneficio del dubbio del Sindaco Vice Questore
Abbiamo riflettuto a lungo prima di dire la nostra, dopo la cronaca del consiglio comunale di ieri a Nettuno, sull'episodio che ha riguardato il consigliere di opposizione Claudio Dell'Uomo che si è sentito intimidito dalle parole dell'Assessore alla Polizia locale Stefano Cataldo.