Tra le tante lezioni che ieri, il consiglio comunale di Nettuno ha offerto alla città e alla stampa (tra cui il lasciapassare istituzionale alle intimidazioni) ci sono le importanti dichiarazioni del consigliere comunale a 5 stelle Sara Bonamano che interviene sulle dichiarazioni del consigliere Claudio Dell’Uomo, il quale sollevava il problema di inopportunità di un ufficio dell’assessore Stefano Cataldo alla Polizia locale di Nettuno presso il Comando di via della Vittoria e non, come sarebbe più logico, presso il Comune.
“E’ un suo pregiudizio – ha detto la Bonamano a Dell’Uomo – che l’assessore Cataldo vada a fare lo sceriffo e non a dare l’indirizzo politico e a dare ordine”.
“La città è piccola e la gente mormora” ha replicato Dell’Uomo.
Quindi, totalmente a sproposito rispetto alla frase “la città mormora” la Bonamano ha replicato attaccando la stampa “da quando siamo entrati qui dentro non si è fatto altro che dire che dai giornali abbiamo sentito questo e quello. Io non voglio entrare in contrasto con nessun giornale per carità di Dio – aggiunge – però sinceramente, questa è la mia opinione io non posso tacere rispetto a questa cosa. Io leggo gli articoli di questi giornali e più che articoli di informazione o di, diciamo, di commento a dei fatti, sono articoli di pettegolezzo puro e poi ci sono anche articoli per carità ma molti sono stati articoli di puro pettegolezzo”. Al consigliere Dell’Uomo che ribatte che gli articoli di pettegolezzo “non sono mai stati smentiti” arriva l’ultima replica della Bonamano “ma io non do’ la smentita a Novella 2000”. Infine Dell’Uomo. “Ma come – sottolinea il consigliere di opposizione – per Novella 2000 avete mandato a casa 5 assessori”.
Non è chiaro con quale giornale il consigliere Bonamano avesse da ridire e probabilmente non è poi così importante. Oggi si è persa l’abitudine di indignarsi tutti anche per quelle che sono le offese ad uno. La frase del consigliere ci indigna in modo particolare a diversi livelli. Il primo è letterale. Non vuole entrare in contrasto con nessuno – dice la Buonamano – ma poi usa termini spregiativi. E’ buona norma, in una conversazione in cui non si vuole urtare nessuno, non farlo. Noi ad esempio, come giornale, non vogliamo entrare in contrasto con il consigliere Bonamano o altri e non scriviamo, per dire “che in due anni di presenze in consiglio comunale non si ricorda un solo intervento degno di nota del consigliere o un progetto portato avanti per la città”. Nei precedenti 18 mesi il consigliere è, di fatto (e non pettegolezzo) riuscita a tacere.
Un altro problema importante da chiarire, rispetto alla questione pettegolezzi, è che in normali contesti di dibattito politico i consiglieri di maggioranza, nella stessa misura di quelli dell’opposizione, prendono parte liberamente al dibattito politico. Questo con i 5 stelle non è mai accaduto. Da un iniziale remore legata all’inesperienza politica si è passati ad una totale chiusura, fino al diktat di non parlare con la stampa se non tramite comunicati. Una scelta che non possiamo condividere per evidenti motivi. Nonostante questa situazione alcuni consiglieri grillini sentono – in evidenza (e non in pettegolezzo) – l’esigenza di sfuggire a questa imposizione e ci vogliano raccontare le dinamiche interne al gruppo consiliare, spesso critiche. Quelli che il consigliere Bonamano con superficiale analisi etichetta come ‘pettegolezzi’ sono i malumori dei suoi compagni di banco, che emergono nonostante i ‘divieti’. Abbiamo avuto modo di visionare le famose chat dei consiglieri grillini, quelle ufficiali, quelle trasversali, persino quelle ‘ridotte’ per escludere alcuni e fare considerazioni ognuno sulle ‘qualità’ politiche dell’altro. E ci vuole davvero una faccia di bronzo per alzarsi in piedi in consiglio comunale e parlare di ‘gruppo unito e coeso’ di fronte a certe conversazioni, ai toni utilizzati. Questo ovviamente, senza contare i fatti noti (non i pettegolezzi), questioni come cinque assessori dimissionari, un documento firmato da dieci consiglieri di cui altri cinque non sapevano neanche l’esistenza, di un documento dei cinque che prendono posizione contro i dieci. Di dieci in cui tre fanno gruppo a sé. Aspettiamo, come ha chiesto il Sindaco Casto, la presa di posizione del gruppo consiliare a 5 stelle sull’espulsione del consigliere Monti. Ieri, nonostante la richiesta di fiducia del Primo cittadino, non si è fatta luce sulla questione che sembra di grande rilievo. Il Sindaco ha chiesto l’unanimità che ad oggi non ci risulta ci sia. I ‘pettegolezzi’ ci dicono che la questione è controversa e che il gruppo non è ‘unito e coeso’, ma forse sono solo voci, magari il consigliere Buonamano può squarciare il velo dei si dice e raccontarci come stanno le cose. Infine, i ‘pettegolezzi’ tutti verificati e mai smentiti, restano una delle poche via praticabili (un’altra è il silenzio) quando, a domanda diretta posta a chi è deputato a rispondere, si replica omettendo la verità.