Home Cronaca Bocciata l’ordinanza di arresto per Placidi, restano i gravi indizi di reato

Bocciata l’ordinanza di arresto per Placidi, restano i gravi indizi di reato

E' stato bocciato l’arresto dell'ex assessore Patrizio Placidi. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso di Placidi ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare con cui il politico, nell’ambito dell’inchiesta “Evergreen”,

La Guardia di Finanza a Villa Adele

E’ stato bocciato l’arresto dell’ex assessore Patrizio Placidi. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso di Placidi ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare con cui il politico, nell’ambito dell’inchiesta “Evergreen”, lo scorso anno è stato messo ai domiciliari ed ha rinviato il caso al Tribunale del Riesame di Roma affinché rivaluti la richiesta di annullamento appunto dell’ordinanza. Secondo la Suprema Corte sussistono i gravi indizi che hanno portato al provvedimento ma, considerando anche che ad ottobre Placidi si è dimesso da assessore all’Ambiente e non ha dunque più ruoli in Comune, vi sono dubbi sulle reali esigenze cautelari.

Dopo due anni di indagini portate avanti dalla Guardia di finanza di Nettuno, nell’ambito degli appalti affidati dall’ufficio comunale ambiente di Anzio, gli inquirenti si sono convinti che a Palazzo fosse stato messo in piedi un sistema corruttivo, con imprenditori pronti a pagare fino al 20% delle somme ottenute pur di aggiudicarsi gli affari. Sono stati dunque arrestati Placidi, il dirigente dell’ufficio Walter Dell’Accio, il consigliere comunale Donatello Campa e il funzionario comunale Marco Folco. Tra le accuse mosse all’ex assessore, quelle che lo hanno portato ai domiciliari sono state quelle di aver pilotato l’affidamento della fornitura di cestini alla P.Factor srl e di panchine alla Preco System srl, in cambio rispettivamente di una mazzetta da 2.540 euro e di una da 1.952 euro, che sarebbero state consegnate con bonifici diretti alla coop Visual, giustificando quelle somme con una inesistente attività di intermediazione commerciale, una cooperativa considerata riferibile a Placidi. Un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Velletri e avallata il 14 dicembre scorso dal Riesame, ma ora messa in dubbio dalla Cassazione.

La Suprema Corte ha blindato l’ipotesi accusatoria, battendo sulle dichiarazioni testimoniali, mentre sul fronte delle esigenze cautelari, per gli ermellini sarebbe realmente mancata una seria considerazione dei cambiamenti intervenuti con le dimissioni di Placidi e non sarebbe stata verificata l’idoneità di misure di natura non detentiva, magari interdittive, per porre un argine al “flusso relazionale” dell’ex assessore. Ordinanza annullata dunque per quanto riguarda le esigenze cautelari, con rinvio al Tribunale del Riesame di Roma.