I giudici hanno stabilito il non luogo a procedere per Pompeo Savarino, ex segretario del Comune di Anzio. Accusato di aver percepito indebitamente dei compensi come componente del Nucleo di valutazione del Comune di Anzio, ha chiesto di pagare la metà della somma a lui contestata e, versato il denaro, si è concluso il processo davanti alla Corte dei Conti del Lazio. Secondo gli inquirenti contabili, l’ex segretario generale dell’ente locale neroniano e attuale responsabile dell’anticorruzione in Regione, dove è stato chiamato nel 2016 dal presidente Nicola Zingaretti, insieme ad altri avrebbe ottenuto appunto in maniera indebita delle somme per l’attività svolta nel Nucleo di valutazione grazie a due delibere di giunta, una del 4 luglio e una del 29 agosto 2008. Una vicenda su cui ha indagato anche la Procura di Velletri, ma che sul fronte penale è finita, il 27 aprile dell’anno scorso, con l’archiviazione. La Procura contabile ha invece mandato a giudizio Savarino, chiedendogli di restituire oltre 26mila euro. Nel mirino il denaro incassato tra giugno 2008 e giugno 2013. L’attuale responsabile dell’anticorruzione regionale ha quindi chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, che consente di chiudere il processo senza danni pagando la metà della somma contestata. Incassato l’ok del pm, Savarino ha quindi risarcito poco più di 13mila euro al Comune di Anzio e ora ha ottenuto una sentenza di non luogo a procedere. A suo carico anche 134 euro per le spese di giudizio.