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I consiglieri grillini di Nettuno non firmano la sfiducia a Monti chiesta dal Sindaco

Alla fine la firma sul documento con cui si chiedevano le dimissioni al consigliere comunale del Movimento 5 stelle di Nettuno Claudio Monti diversi consiglieri grillini non ce l’hanno voluta mettere. Il documento, espressamente richiesto dal Primo cittadino Angelo Casto  – che ha già inviato al Movimento 5 stelle nazionale una richiesta di espulsione dal Movimento per Monti, reo di non aver votato il Bilancio per due anni di seguito – per alcuni è un ‘illecito’ sia legale che rispetto alle regole del Movimento, una sorta di coercizione che mettere nero su bianco potrebbe portare a conseguenze a diversi livelli. Il documento potrebbe essere persino più grave di quello firmato contro alcuni componenti della giunta (anche dallo stesso Monti) e che i referenti nazionali non hanno neanche voluto visionare, perché riguarda un consigliere eletto e non un assessore di nomina. Ma c’è anche chi ha sollevato questioni di altra natura. Infine almeno uno dei sodali amici di Monti ha fatto presente che ‘non si può chiedere’ di firmare la richiesta di dimissioni contro un amico. Alla riunione di ieri sera in Comune, inoltre, hanno preso parte solo dieci dei sedici consiglieri comunali. Alcune assenze (come in altri contesti) sono state  probabilmente strategiche, rispetto ad un argomento comunque scomodo. Ma sul documento proposto dal Sindaco c’è anche chi ha insistito, soprattutto un consigliere firmataria anche del primo documento di sfiducia per la giunta, che a quanto pare alla politica dei documenti sta prendendo gusto. La riunione di ieri si è conclusa con un nulla di fatto quindi e se, durante la famosa riunione a casa del Sindaco Casto con il consigliere regionale Valentina Corrado e con l’esperto di comunicazione Andrea Cottone, il consigliere Monti aveva dato al disponibilità a dimettersi oggi la questione si fa più complessa. Monti non era stato informato e non ha certamente gradito l’esclusione da tutte le commissioni consiliari per mano del Sindaco che, rispetto all’espulsione non sembra intenzionato ad aspettare le indicazioni del Movimento per capire se l’espulsione è una via praticabile oppure no. Ora non resta che attendere il prossimo confronto tra i consiglieri e con il Sindaco per capire come risolvere la ‘questione Monti’ che, tra l’altro, sempre al Sindaco aveva chiesto di mettere ai voti la sua espulsione.