Mentre procede la consegna del cantiere per l’abbattimento degli ultimi due piani del palazzo pericolante di via Gorizia a Nettuno, parallelamente procede il percorso di contesa giudiziaria tra il Comune d Nettuno e parte dei proprietari, nello specifico i titolari degli ultimi due piani, che contestano al Comune (e agli altri proprietari dell’immobile) i motivi di cedimento del palazzo. Ieri si è tenuta un’udienza in Tribunale, in cui si doveva stabilire la nomina di un tecnico chiamato a dire la sua sulle responsabilità in campo. “I privati hanno chiesto un rinvio – ci spiega il Dirigente dell’Area lavori Pubblico Benedetto Sajeva – ma questa situazione non è più tollerabile. Come Amministrazione comunale abbiamo fatto presente che i danni che sta subendo la città e tutti i residenti della zona, prigionieri delle transenne e dell’interdizione al traffico, sono enormi, e abbiamo chiesto al Giudice che stringa il più possibile i tempi della perizia. In un contesto i cui i rinvii delle udienze vanno di anno in anno, abbiamo ottenuto che la nomina venga fatta entro una settimana e non è un fatto da poco. Nel contempo – conclude Sajeva – stiamo allestendo il cantiere per far si che i lavori vengano portati avanti in massima sicurezza e creando disagi minimi ai cittadini e ai commercianti della zona. Portare avanti questo iter per la demolizione non è stato un impegno da poco e speriamo di riuscire a terminare i lavori il prima possibile”. Resta in piedi la contesa legale non solo tra il Comune e i titolari dell’immobile, ma anche tra i proprietari dei pieni bassi e quelli degli ultimi due piani, per arrivare a stabilire delle responsabilità oggettive in una situazione che ha creato e sta creando ancora danni enormi a chi ha perso la casa, ai residenti, ai commercianti e all’intera viabilità cittadina.