Home Attualità Sold out a Pasqua e Pasquetta, a Nettuno il ‘pienone’ della discordia

Sold out a Pasqua e Pasquetta, a Nettuno il ‘pienone’ della discordia

Non è piaciuto a molti Nettunesi il nostro articolo relativo alle Feste di Pasqua e Pasquetta ad Anzio e Nettuno in cui abbiamo fatto presente che mentre Anzio ha registrato una due giorni di turismo e pienone a Nettuno

Non è piaciuto a molti Nettunesi il nostro articolo relativo alle Feste di Pasqua e Pasquetta ad Anzio e Nettuno in cui abbiamo fatto presente che mentre Anzio ha registrato una due giorni di turismo e pienone a Nettuno le cose non sono andate altrettanto bene. Sicuramente non ci siamo fatti capire. Per prima cosa è bene sottolineare che nel valutare la differenza tra i due comuni, che confermiamo, non c’era (e come potrebbe) alcun intento denigratorio. Nettuno è la città in cui viviamo e lavoriamo e ci aspettiamo e speriamo solo il meglio per il suo presente e il suo futuro.
Da osservatori, tuttavia, non possiamo omettere alcune considerazioni. La mattina del giorno di Pasqua Nettuno era quasi vuota. La situazione è migliorata verso l’ora di pranzo. Molti negozi erano chiusi per la festa, anche alcuni bar e attività di ristorazione. Altri invece, hanno offerto un ottimo servizio a chi ha deciso di passare le feste fuori. Alle 15/16 in tanti sono scesi per una passeggiata sul Lungomare e un gelato. Le stesse persone che si fanno una passeggiata la domenica, né più e né meno, almeno al nostro occhio che è quello di chi la città la vive sempre. Non c’è bisogno che arrivi Pasqua per fare la fila di venti minuti per un gelato, basta il sabato e la domenica e questo è stato. Lo stesso vale per Pasquetta. Per strada le persone che ci sono sempre nei giorni di festa e di riposo quando esce il sole. Non ci è sembrato divedere turisti, persone ‘di fuori’ fossero romani, fagottari, ragazzi venuti per la scampagnata di un giorno. Non ci è sembrato di vedere nessuno di nuovo e, quando abbiamo preso l’auto per un giro, sia la mattina che il pomeriggio, ci siamo mossi tranquillamente. Diverso il discorso per Anzio. La città dalle 8,30 di mattina e fino a dopo cena è stata vibrante di persone che hanno intasato il traffico, affollato i ristoranti ma anche i bar, i negozi e tutto il centro cittadino aperto e ospitale, con i Musei a disposizione, la Villa Imperiale aperta, con le visite guidate. Molti ci sono finiti per caso ma sono stati contenti di poter girare dappertutto. Anzio era piena di persone che sono venute da Roma soprattutto, ma non solo. Come Sabaudia e San Felice Anzio è diventata nell’ultimo periodo una meta, un nome, un posto di cui ci si ricorda, legato al buon cibo, al mare e al relax. Il nostro intento nel dire la nostra sulle presenze durante le feste era spronare tutti ad impegnarsi affinché Nettuno diventi anch’essa una meta. Di cose da mostrare ce ne sono davvero tante, il Borgo, il Forte Sangallo (chiuso), un Lungomare invidiabile, una città che merita più vitalità e più presenze di quelle che abbiamo visto in questo fine settimana e che si deve guadagnare il suo ‘nome’ per far si che chi viene ci voglia anche tornare.