La crisi grillina a Nettuno si è svolta (ed è ancora in corso) passando per alcuni punti che si sono rivelati il fulcro di un gioco di strategie o presunte tali, che ancora non si può definire vincenti. Anche se passa la linea del gruppo unito non si può dimenticare che dopo il primo consiglio ce ne saranno un secondo e un terzo… Tra i cardini, inevitabilmente, la famosa lettera dei dieci dissidenti. Un documento con cui hanno chiesto la testa di parte della giunta, ottenendo ben oltre il desiderato. E proprio la lettera, di cui a lungo anche i firmatari hanno negato l’esistenza, finita sulla stampa, è diventato un caso. Una lettera a quanto pare “illegittima”, che al di là dei contenuti che imbarazzano i vertici del Movimento 5 stelle, oggi fa discutere proprio per come è finita ai giornali. I consiglieri pentastellati di Nettuno, sia i dissidenti che i fedelissimi, si sono chiesti chi è stata la ‘talpa’ che ha passato il foglio alla stampa. I consiglieri si sono consultati, a gruppi più o meno eterogenei, hanno analizzato l’immagine, le firme, la piegatura del foglio, con fiuto da veri segugi e alla fine sono giunti, quasi unanimemente ad individuare il responsabile. Nessuno invece, punta il dito apertamente contro la stampa, che d’altra parte fa il suo lavoro, e davanti alla possibilità di uno scoop si sa “a caval donato non si guarda in bocca”.