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Volano stracci tra i consiglieri 5 stelle di Nettuno, confermata la fiducia a Casto

Un clima tesissimo quello della riunione fiume di oggi a casa del Sindaco di Nettuno Angelo Casto, che a 48 ore dalla crisi che ha travolto la sua giunta dimissionaria riunisce i consiglieri comunali eletti alla presenza del consigliere regionale

Gli ex consiglieri grillini nell'ultima assise

Un clima tesissimo quello della riunione fiume di oggi a casa del Sindaco di Nettuno Angelo Casto, che a 48 ore dalla crisi che ha travolto la sua giunta dimissionaria riunisce i consiglieri comunali eletti alla presenza del consigliere regionale Valentina Corrado che, probabilmente, non si aspettava tanto livore tra i presenti. Presente al vertice anche il consigliere Claudio Monti, che non ha votato il bilancio e che per questo si è guadagnato una richiesta di espulsione dal Movimento da parte del primo cittadino. Il confronto tra i consiglieri si è fatto subito aspro, su vari temi. Tutti hanno avuto recriminazioni da fare l’uno con l’altro, nessuno è rimasto fuori dalla resa dei conti, rendendo evidente una insopportazione reciproca profonda e una visione del ruolo di consigliere che ognuno ha diversa dall’altro. C’è chi è uscito dal confronto profondamente scosso per aver visto messa alla prova la fede nel Movimento e chi, invece, probabilmente meno legato alle idee e all’etica a 5 stelle, sembra non patire in maniera particolare il momento. Un confronto, quello di oggi, vissuto da ognuno in maniera diversa, ma da tutti con la voglia, finalmente, di fare presenti le cose che non vanno e, senza mezzi termini, sono state mosse accuse anche pesanti. Dalle troppe assenze di alcuni, che non sembrano prestare sufficiente tempo all’impegno che si sono presi candidandosi, dall’eccessiva vicinanza di alcuni con l’opposizione, dalle macchinazioni sommerse (ma solo fino a qualche giorno fa) di altri, alle ingerenze esterne su altri ancora, delusi per dei mancati incarichi che ritenevo certi. Non sono mancati veti incrociati sulle future nomine (discussioni queste fatte a tu per tu). Quando i toni si sono fatti alti ci si è calmati con confronti separati ma le cose, a dirla tutta, non sono migliorate. Alcuni dei presenti hanno fatto gruppo e si sono fatti rappresentare nei loro interventi. I malumori sono emersi tutti o quasi e nelle quasi cinque ore di confronto c’è stato il tempo di dire davvero molte molte cose. Si è parlato, ovviamente, anche della decisione della giunta, dei ruoli assunti e demandati, delle gelosie, delle rivalità e del fatto che ci fosse chi più appariva a discapito di altri. Anche molte cose non dette, sono apparse comunque chiare. La prima è che tra i cosiddetti dieci dissidenti c’è poco feeling e che i cinque fedelissimi non sono più cinque. C’è chi evidentemente cerca di occupare i posti vuoti vicini al Sindaco, lasciati liberi dagli assessori uscenti. Chi invece ha preso le dovute distanze perché, dopo l’addio della giunta è chiaro che i rapporti più stretti sono stati i meno salvaguardati. Alla fine, a diversi livelli di convinzione, tutti hanno comunque confermato la fiducia al Sindaco per evitare la fine prematura della consiliatura. Il Sindaco si è preso il tempo che serve (ma non sarà moltissimo, si pensa per la fine della settimana) per nominare dei nuovi delegati. L’obiettivo è mantenere aperto il dialogo tra tutti, evitare che i gruppi si dividano ancora, che le fazioni si stabilizzino in piccoli gruppi ostili, ma è un obiettivo difficile da raggiungere e, per alcuni, la fiducia che esisteva in partenza è solo un ricordo. Ovviamente, infine, l’ordine categorico per tutti è stato quello di non parlare con la stampa.