Sono stati i consiglieri comunali di maggioranza Donato Gallina, Gianluca Latini, Roberto Lucci, Claudio Monti (su cui al momento pende una richiesta di espulsione del Sindaco Angelo Casto, per non aver votato il bilancio) Chiara Pittoni, Katia Ricci, Diego Tortis, Eleonora Trulli, Laura Pizzotti, Sara Bonamano a firmare il documento che ha portato alla frattura definitiva tra la giunta e il Sindaco Angelo Casto.
I dieci consiglieri fanno in incipit riferimento ai principi e al codice etico del Movimento 5 stelle, per tutto il testo tuttavia, non si parla di Nettuno. Non una parola sulla città, i problemi, i progetti. Si parla invece dell’impegno di parte della giunta Casto sul Comune di Anzio e i consiglieri sembrano non sapere che di quell’impegno il Sindaco era non solo cosciente ma propositore. Si parla delle ambizioni politiche di Mancini, Pompozzi e Fiorillo, ma non si dice una parola sull’operato nei rispettivi settori. In sostanza i consiglieri eletti contestano agli assessori di cui chiedono (e infine ottengono) la revoca della nomina, questioni che nulla hanno a che fare con il loro operato Amministrativo. Beghe interne, di partito o movimento che dir si voglia. La giunta di Nettuno, lo ricordiamo nominata dal Sindaco, era composta di attivisti liberi che non rispondevano alle logiche dei varie correnti dei consiglieri eletti, molti dei quali spesso assenti in commissione e durante le illustrazioni dell’azione politica. C’è anche chi è manifesta sorpresa per il fatto che in dieci abbiano firmato questo documento, quando solo quattro hanno assistito alla presentazione delle linee guida del nuovo Prg. E si sente già l’eco di chi parla di sistemi della vecchia politica, lotte di potere legate alle poltrone, nessuna questione di contenuto, nessun riferimento al lavoro svolto o in corso per la città di Nettuno.
Sul comportamento di questi dieci consiglieri oggi verrà inviato un dossier al movimento nazionale, per segnalare un comportamento che alcuni colleghi di maggioranza, ritengono fuori dalle logiche del partito. La giunta dimissionaria invece, senza mezzi termini, chiede al Sindaco l’espulsione di tutti e dieci. Siamo certi che la diatriba non finisce qui.
Il testo completo della lettera in foto.