I consiglieri dissidenti, che hanno posto un ultimatum al Sindaco Angelo Casto, sollecitati pare dallo stesso primo cittadino, a mettere nero su bianco la richiesta di liberarsi di tre assessori (Mancini, Pompozzi e Fiorillo) pena il mancato voto sul Bilancio, sono finiti nel mirino della giunta dimissionaria di Nettuno. Gli assessori hanno fatto squadra tutti insieme (ad esclusione di Filomena Paciello di recente nomina e fuori dalle polemiche) e prima hanno rimesso le deleghe al Sindaco (nessuna dimissione quindi) sostenendo di essere pronti a restare solo uniti. Poi, di fronte alla posizione di Angelo Casto che ha voltato loro le spalle dicendosi pronto ad accettare in blocco l’addio della sua squadra, hanno deciso di procedere davvero alle dimissioni formali, invitando tuttavia il Sindaco ad applicare le regole del Movimento 5 stelle. Il Primo cittadino è chiamato a chiedere al Movimento l’espulsione di chi lo ha messo di fronte ad un aut aut, di fatto un ricatto politico, che a quanto pare non è pratica ammessa dai grillini. Non resta che attendere la posizione del Sindaco su questa richiesta. Sindaco che deve fare comunque i conti con un dossier realizzato da alcuni dei consiglieri eletti, che in ogni caso, domani invieranno ai referenti nazionali del Movimento la documentazione che passo passo ricostruisce questa vicenda e punta il dito proprio contro i dissidenti e non solo. Via la giunta quindi, e gruppo di maggioranza diviso. Domani il tentativo di riavvicinare le parti e la sensazione che più di qualcuno non creda più nell’impresa.
La giunta dimissionaria di Nettuno chiede l’espulsione dei 10 consiglieri dissidenti
I consiglieri dissidenti, che hanno posto un ultimatum al Sindaco Angelo Casto, sollecitati pare dallo stesso primo cittadino, a mettere nero su bianco la richiesta di liberarsi di tre assessori (Mancini, Pompozzi e Fiorillo)